Artemis Fowl – Recensione del film su Disney+
Vi proponiamo la recensione di Artemis Fowl, il film fantasy di Kenneth Branagh, disponibile attraverso la piattaforma digitale Disney+.
Il film è liberamente tratto dall’omonima saga romanzesca firmata da Eoin Colfer, mentre la sceneggiatura è stata adattata da Conor McPherson e Hamish McColl. Nel cast diretto da Kenneth Branagh spazio per il giovanissimo Ferdia Shaw, ma anche per Colin Farrell, Judi Dench, Josh Gad e Nonso Anozie.
Inizialmente destinato alla distribuzione teatrale, Artemis Fowl è stato indirizzato (causa emergenza Covid-19) sulla giovane piattaforma digitale Disney+, con una release prevista per il 12 giugno 2020.
Esiste un mondo segreto sotto quello degli umani, un mondo dove convivono fate, orchi, goblin ed ogni genere di creatura fatata che si conosca. Artemis Fowl Senior è quello che possiamo considerare l’ago della bilancia tra i due mondi, ma alla sua misteriosa scomparsa tutto il peso di questo arduo compito finisce nelle mani di suo figlio, geniale per la sua giovanissima età, ma ignaro dei segreti del padre. Ciò che scoprirà in questa prima avventura gli cambierà per sempre la vita.
Commento. Considerando le aspettive della Disney, unitamente al costo eccessivo del budget (125 milioni di dollari circa), Artemis Fowl aveva tutto il diritto di dimostrare – almeno dal punto di vista qualitativo – tutto il suo potenziale, ma come spesso accade in quel di Hollywood, la delusione è dietro l’angolo.
La regia di Kenneth Branagh risulta alquando distaccata, quasi impersonale e del tutto lontana dai suoi standard qualitativi. Non c’è enfasi nel racconto degli eventi, e questo è forse il peggior difetto per un film che poggia le proprie basi su un racconto di fantasia. Di certo non aiuta avere una sceneggiatura frammentaria e poco lineare, ed il risultato è sotto gli occhi della critica internazionale: un fallimento.
Esteticamente Artemis Fowl vale tutto il valore del budget speso. Gli effetti visivi, concepiti per le sale cinematografiche, rendono il mondo fatato ricreato da Branagh forse l’unica vera nota non stonata. Da elogiare anche la fotografia di Haris Zambarloukos, i cui colori vividi del mondo fatato si miscelano alla perfezione con i più cupi ammirati nelle sequenze ambientate nel presente. Manca una colonna sonora degna di quello che potrebbe essere un nuovo franchise cinematografico.
Il cast non brilla, e questo nonostante la presenza di attori di assoluta qualità come Colin Farrell e Judi Dench, entrambi fuori contesto. Il giovanissimo Ferdia Shaw non impressiona, ciononostante dimostra comunque di avere importanti doti recitative… ovviamente da confermare nel prossimo futuro.
L’obiettivo della Disney è senza alcun dubbio aprire un nuovo imponente franchise capace di eguagliarne altri che hanno fatto la storia dello studio, ci basti pensare a Pirati dei Caraibi, o rimanendo in tema ma fuori dal contesto Disney, a Harry Potter. Ma è evidente che senza il supporto delle sale cinematografiche, e con un primo capitolo non proprio spettacolare, tale piano potrebbe diventare un sogno infranto. Il rischio di rimanere un triste ricordo di casa Disney è alto, e questo anche in considerazione del fatto che film di qualità assoluta come John Carter e Prince of Persia sono rimasti al palo, e solo per non aver incassato quanto meritavano.
Per la serie: “Tanto rumore per nulla“.
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