ATLAS: la recensione dello sci-fi Netflix con Jennifer Lopez
Abbiamo visto Atlas, l’action sci-fi di Netflix con protagonista Jennifer Lopez nei panni di una brillante Analista Dati. Questa la recensione.
Atlas, disponibile su Netflix a partire dal 24 maggio scorso, è stato prodotto dalla stessa Jennifer Lopez e diretto da Brad Peyton. La sceneggiatura è stata scritta a quattro mani da da Leo Sardarian e Aron Eli Coleite. Il film è una coproduzione Netflix, Safehouse Pictures, ASAP Entertainment, Nuyorican Productions e Berlanti-Schechter Films. Nel cast Jennifer Lopez, Simu Liu, Sterling K. Brown, Mark Strong e Lana Parrilla.
Il film segue Atlas Shepherd (Jennifer Lopez), una geniale analista di dati che, causa il suo triste passato, ha una profonda sfiducia nell’Intelligenza Artificiale, ma quando la drammatica necessità di catturare un malvagio robot ribelle di nome Harlan (Simu Liu) precipita, la donna dovrà assolutamente fidarsi di Smith, un software intelligente che gestisce un potente ed evoluto Mecha.
Atlas, il commento
Iniziamo col dire che Atlas è l’ennesimo film che esplora un potenziale futuro in cui l’Intelligenza Artificale potrebbe trasformarsi in un pericolo per l’umanità: “Terminator Docet“. Esempi in cui queste problematiche vengono eviscerate profondamente li troviamo in primis in 2001 Odissea nello Spazio, dove il super calcolatore HAL 9000, a causa di un suo malfunzionamento, diventa inaffidabile. Altro esempio notevole è certamente il film di Alex Garland intitolato Ex Machina, o il più recente The Creator di Gareth Edwards.
Il film con J.Lo non apporta di certo nulla di nuovo ed è sicuramente destinato a finire nel dimenticatoio, ovvero in quella parte della nostra mente in cui vengono archiviati, e quindi dimenticati, fatti o circostanze banali o di nessun rilevo, ma non per questo non vale la pena vederlo!
Brad Peyton, e i due sceneggiatori Leo Sardarian e Aron Eli Coleite, non hanno di certo confezionato un cult ma hanno contribuito nel rendere Atlas scorrevole, divertente e visivamente abbastanza appagante, in pratica: due ore di pura evasione!
Discreto è il ritmo ed efficacemente realizzate risultano le tante scene action, ambito in cui Jennifer Lopez sa muoversi abbastanza bene. Buono è poi come viene sviluppato il crescente rapporto di fiducia/simbiosi tra Smith e Atlas. La relazione tra l’evoluto Mecha e l’Analista è senza dubbio la parte migliore del film: Atlas è irritabile e sarcastica e Smith, grazie alla sua Intelligente adattabilità, diventa presto esattamente come la sua compagna di battaglia. Le battute e i dialoghi che ne derivano sono divertenti e godibili. La loro inevitabile amicizia è toccante; vale quasi la pena guardare l’intero film solo per questo rapporto che, verso la conclusione, sa essere empatico ed emozionante.
Conclusione
Atlas non è di certo un capolavoro, non esplora profondamente i gravi rischi e le complesse implicazioni morali ed etiche che possono derivare dall’abuso dello strumento Intelligenza Artificiale, ma sa trattenere egregiamente, e per circa 120 minuti, lo spettatore.
Indicato per chi ama la fantascienza e per chi vuole passare un po’ di tempo in completo relax.
ATLAS: la recensione dello sci-fi Netflix con Jennifer Lopez
Regista: Brad Peyton
Data di creazione: 2024-05-26 10:46
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