Nella giornata di ieri (28 agosto) abbiamo avuto modo di vedere in anteprima assoluta Baby Driver, il film scritto e diretto da Edgar Wright, prodotto da Working Title e Universal Pictures.
Durante l’incontro stampa abbiamo incontrato il regista Edgar Wright che si è concesso alle domande della stampa, ed ovviamente alle nostre. Qui di seguito potrete dare uno sguardo al resoconto della nostra intervista, mentre vi ricordiamo che nei prossimi giorni sarà disponibile anche la nostra recensione.
A voi l’intervista.
Spesso è stato detto di Lei che ha la capacità di spaziare fra generi diversi: rispetto a ciò sente un senso di responsabilità?
Impiego molto tempo a fare un film perché scrivo anche la sceneggiatura; in media mi ci vogliono tre anni, in questo caso ce ne sono voluti quattro. Mi piacerebbe fare più film però non ne ho il tempo, pertanto mi metto alla prova ogni volta con un genere diverso; lo faccio perché ho la sensazione che in fondo abbiamo poco tempo per esprimerci e mi piace così esplorare, ogni volta, qualcosa di nuovo. In Baby Driver abbiamo a che fare con un film che ha meno elementi di commedia rispetto a tutti i miei film precedenti. Sperimentare con generi così diversi tra loro quali horror, trailer, fantascienza e azione è pertanto un mio bisogno di esprimere il mio amore verso quel genere che metto in scena , inoltrela mia visione personale mi permette di andare oltre l’etichetta fornita dall’industria cinematografica. Detto ciò mi piace l’idea di poter continuare a spaziare ed essere ogni volta diverso, mantenendo ovviamente il mio stile personale.
Il festival di Venezia sta per partire e Lei parteciperà alla giuria dei film. Crede che in qualità di regista lo stile autoriale possa influenzare il voto da giurato?
Ho avuto una esperienza da giurato al Sundance Film Festival 5 anni fa e devo dire che mi entusiasma il fatto di vedere film che normalmente non potrei vedere al cinema. Per esempio a Los Angeles ci sono pochi film stranieri che vengono visti e questo è un peccato, quindi in una importante occasione come questa ci sarà la possibilità di apprezzare opere cinematografiche provenienti da diverse parti del mondo. Come giurato il mio obbligo è quello di essere assolutamente oggettivo nel mio giudizio senza farmi condizionare dai miei gusti e dalle mie preferenze. A me interessa soprattutto l’ esperienza di vedere, insieme ai membri del pubblico, film che purtroppo non potranno trovare spazio a livello internazionale.
Di solito Lei ha dei finali molto imprevedibili: questa volta è andato un po’ più sul sicuro o è solo una impressione?
Gli studios cinematografici volevano fare concludere il film in maniera diversa; io però mi sono opposto perché volevo seguire un mio personale senso etico, ho inoltre tratto ispirazione dai gangster movie americani degli anni 30.
Come è stato lavorare con il cast sul set?
Devo dire che sono stati tutti straordinari, considerando anche il fatto, che a più riprese questi grandissimi attori si ritrovavano tutti assieme nella stessa stanza e che nella stessa scena si trovavano fianco a fianco due premi Oscar; inoltre le scene in cui gli altri protagonisti si divertono a terrorizzare Baby sono state quelle più entusiasmanti da girare e il cast si è divertito tantissimo. Quando si lavora con grandi nomi si comportano tutti benissimo, perché sono tutti molto rispettosi e grandi ammiratori l’uno dell’altro. La cosa divertente è che quando abbiamo girato una scena di un monologo interpretata da Kevin Spacey, Jamie Foxx, che non era in quella scena si metteva vicino al direttore della fotografia e fingeva di mangiare popcorn; per lui quello era un momento di gioia; era come se fosse a casa davanti alla tv a godersi la scena. Anche ogni tanto anche io mi sentivo in una situazione surreale, mi dimenticavo così di essere il regista e mi godevo la scena.
Ha mai pensato di sviluppare un progetto di Baby Driver a fumetti?
L’idea sarebbe molto interessante da sviluppare, anche se richiederebbe troppo tempo. A dire il vero io e Simon Pegg abbiamo fatto qualcosa del genere, quando abbiamo sviluppato una nostra versione di zombies della “Notte dei Morti Viventi” in versione fumettistica; è un bell’esercizio di scrittura creativa, che non escludo a priori, anche se al momento, non ho progetti di questo tipo in cantiere.
Un momento come questo di grande cambiamento nella maniera di produrre film e con l’entrata in scena di attori quali Netflix o Amazon Film quanto è semplice essere autentici ed imporre la propria visione personale?
Dopo cinque film girati ho trovato una mia strada e devo dire che sebbene questo ultimo film lo definirei abbastanza mainstream, dall’altra parte ho cercato di attirare un pubblico generico, inserendo elementi di sceneggiatura originali. Il mio precedente film “Scott Pilgrim vs the world” non è andato molto bene con gli incassi però la soddisfazione è che dall’altra parte per alcuni è considerato un film cult. Alcuni lo amano profondamente, mentre il pubblico medio è rimasto perplesso, perché non è riuscito a comprenderlo. Ciò è per dire che in Baby Driver troviamo degli elementi che possono interessare sia il pubblico generico e altri elementi che sono più vicini a quello che amo come regista. Ho capito che questo film avrebbe potuto funzionare su entrambi i fronti, ovvero esprimere la mia autorialità anche se presentato in una confezione più commerciale. Ci sono registi che fanno film solo per loro stessi ed altri che creano solo per il pubblico; io con questo film ho voluto fare felici entrambi anche se voglio precisare che per arrivare a ciò mi ci sono voluti molti anni.
Dato che il film è coreografato molto bene vorrei sapere se la musica è stata scelta prima o dopo la stesura della sceneggiatura?
Anche se avevo in mente la storia prima di passare alla fase di scrittura avevo anche già scelto dieci brani che l’avrebbero caratterizzato; dovevo però trovare il brano giusto per poter iniziare a scrivere: alla prima lettura della sceneggiatura il 90% della colonna sonora era stata definita, subito dopo sono stati definiti lo storyboard e la durata delle scene. Le prove con cast, coreografo e stuntman avvenivano mentre questi brani venivano suonati sul set, in modo che gli attori potessero sentirli mentre giravano le scene.
Può parlare dell’investitura che ha ricevuto da Walter Hill?
Sono un grande ammiratore di Walter Hill; amo il suo film Driver del 1978 che ritengo incredibile. Ho avuto il privilegio di diventare suo amico 7 anni fa perché ci fu una proiezione di Driver con incontro del regista e io parte del pubblico ebbi l’occasione di esprimere la mia ammirazione nei suoi confronti e di dirgli che stavo scrivendo il mio film. La cosa divertente è che sebbene lo invitai alla premiere lui si rifiuto’ di venire perché voleva pagare il biglietto e vederlo al cinema e così è accaduto. Inoltre Walter fa un cameo vocale nelle ultime voci che si sentono e questo mi ha lusingato assai; è stata una cosa straordinaria per me che abbia partecipato al mio film. Inoltre ho ricevuto una telefonata quando è andato a vederlo e mi ha fatto i complimenti; ciò per me è stato un grande punto di arrivo.
Cosa non è andato bene nella chiusura degli accordi con la Marvel?
In quella situazione io ero molto orgoglioso della mia sceneggiatura ma non ho avuto l’occasione di fare un film con loro su questa sceneggiatura e anche se è stata una decisione difficile ho dovuto rinunciare a questo progetto anche se in realtà non ho nessun rimorso a riguardo, mi dispiace solo del tempo sprecato. In quella situazione io ero molto orgoglioso della mia sceneggiatura , ma non riuscendo a farla produrre da loro ho dovuto rinunciare alla collaborazione anche se in realtà l’unica cosa che mi dispiace è il tempo che ho sprecato. C’è pure una svolta ironica perché volevo lavorare con la Marvel anche con il proposito di riuscire a realizzare successivamente Baby Driver. L’ironia della sorte è stata che quel film per loro non l’ ho girato ma ho fatto comunque Baby Driver.
Baby Driver è stato scritto e diretto da Edgar Wright. Nel cast Ansel Elgort, Jamie Foxx, Kevin Spacey, Lily James, Jon Hamm e Jon Bernthal.
Sinossi. Un giovane pilota si presta a fughe criminali, affidandosi nella guida al ritmo incalzante della sua musica preferita, per essere il migliore nel campo. Costretto a lavorare per un boss, metterà a rischio la vita, la libertà ed il suo amore a causa di una rapina destinata al fallimento.
Baby Driver arriverà nelle sale italiane il 7 settembre 2017.
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