Per la quinta giornata del Bif&st c’è stato un incontro con il regista cinese Tian Tsering, il quale ci ha parlato del suo film intitolato Barley Fields on the other side of the mountain.
Il film che racconta la storia di un adolescente che deve scegliere tra sostenere la sua famiglia dopo l’imprigionamento politico del padre o unirsi a un gruppo di monache oppresse nel loro viaggio verso la libertà.
Per prima cosa Tsering, al debutto in cabina di regia, ha rivelato che la pellicola è stata girata con attori non professionisti che sono rifugiati che vivono in India. Proseguendo ha raccontato che durante la sua infanzia in Tibet non era a conoscenza della sua situazione politica, e questo lo ha scosso molto.
Dopo l’università, tornando nel nord dell’India, sull’Himalaya, con una situazione politica simile a quella del suo paese, ha pensato che fosse l’occasione perfetta per girare un film. L’idea che aveva, ovvero raccontare la storia di una monaca di questa regione, alla fine è cambiata radicalmente e questo solo grazie all’esperienza vissuta tra questi rifugiati. Una scelta registica la sua che purtroppo gli impedirà di mettere piede in Cina.
Nel concludere il suo intervento con la stampa, Tsering ha aggiunto che il film è dedicato a sua nonna, morta durante le riprese.
Di Seguito alcune foto dell’evento.
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