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[Bif&st 2019] Il resoconto dell’incontro con Paola Cortellesi

Paola Cortellesi è la prima ospite del 28 Aprile 2019 al Bif&st, e questo è il recordo del nostro incontro.

Dinanzi ad un Teatro Petruzzelli gremito, l’attrice romana Paola Cortellesi ha conquistato il pubblico con la sua simpatia, in una masterclass che ha seguito la proiezione mattutina di ‘Come un gatto in tangenziale’, film diretto dal marito Riccardo Milani di cui la Cortellesi è protagonista.

La conversazione è partita da un elogio alla commedia all’italiana, proseguendo sulle passioni dell’attrice fino a toccare tematiche sociali come il femminismo.

Partendo da una trama dura, se gli argomenti vengono trattati in modo drammatico, si rischia che il film sia visto solo da persone che amano quel genere; usando la commedia, invece, si può fare ironia su argomenti brutti senza essere offensivi. Il che è sinonimo di intelligenza. Sorridere di cose amare è salutare. Senza sottolineare che ci sono dei contenuti, ma di fatto trattandoli in maniera tale che siano pronti ad essere colti da chi ha voglia di farlo… Da piccola volevo fare la cantante; mi piace guardare il cinema d’autore così come mi piace guardare gli Avengers che, tra l’altro, ci hanno pure rubato il primo posto al box office (ride) (in riferimento all’ultimo film ‘Ma cosa ci dice il cervello’, di cui è protagonista); mi piace la musica, il teatro e tanto altro. L’unico mestiere che mi permetteva di fare tutto era quello dell’attrice! Essere attori e non sfruttare tutte queste opportunità di sperimentazione è da stupidi.

Paola Cortellesi

Ed ancora:

Fare comicità è insolito per le donne, quindi inevitabilmente ci si ispirava agli uomini. Monica Vitti era l’eccezione, una dea che faceva morire dal ridere. Spesso non si crede che le donne possano lavorare al pari degli uomini: quando ho scritto sceneggiature in collaborazione con uomini, le stesse donne mi hanno chiesto incredule se avessi fatto una “piccola parte” nel progetto. Questa cosa fa male. Io, a parità di ruolo, guadagnavo meno degli uomini. Prima lo accettavo perché tutto sommato “per essere una donna…”. La cosa ha cominciato a darmi fastidio perché era la normalità. Ho dovuto reagire.

Paola Cortellesi

E per chiudere:

Non faccio comizi, il mio mestiere è raccontare storie e pertanto parlo di certi argomenti raccontando storie, il resto non è di mia competenza. Sarebbe utile educare i piccolissimi alla parità dei diritti, al rispetto di genere. Se ad un bambino piccolo, che nella sua purezza per via dell’assenza di sovrastrutture non vede differenze, si insegna che ci sono differenze invalidanti per le donne, ne risulterà inevitabilmente condizionato. Bisogna usare le parole giuste e praticare il rispetto.

Paola Cortellesi

L’intervista


Crede che la donna nella commedia avrà finalmente successo?

Io questa possibilità me la sono aperta da sola e ho avuto l’opportunità non perché qualcuno mi abbia proposto questi ruoli, ma perché me li sono scritti da sola. Ho dovuto essere ostinata. Spero che questa mia ostinazione porti molte altre donne a non necessitare di essere così ostinate per ottenere certi ruoli. Ogni donna, come una mamma, ha mille storie al giorno da raccontare.

Cosa provi quando ti dicono che sei una donna ‘con le palle’?

Se mi dicono che sono una donna ‘con le palle’, mi incazzo (ridono tutti). Io sono una donna forte, coraggiosa ma voglio mantenere la mia femminilità, non voglio attributi maschili, le donne sono già forti.

Ritiene che il teatro abbia prezzi troppo elevati?

È bene che ci siano spettacoli gratuiti, ma è anche giusto pagare per andare a teatro, in quanto serve che i lavoratori dell’arte si mantengano e che certi teatri continuino ad essere floridi. Le persone che fanno questo lavoro, vivono di cultura: lavorare di arte non è un passatempo. C’è chi dice che con la cultura non si mangia ed è una cosa orribile. Ci si mangia eccome perché è il nutrimento di una vita intera: senza quello non si cresce. Il bifest, evento gratuito per lo più, ha il grande merito di essere uno stimolo per la gente.

Come vivi il rapporto col pubblico? Sei sempre molto disponibile…

L’unica cosa che mi dà un po’ fastidio è quando, in situazioni private, qualcuno mi fa una foto come fossi un animaletto che sta lì in gabbia, senza neanche chiederlo. Purtroppo, però, sono cose che devo accettare per la maleducazione che, ahimè, esiste. La disponibilità e la gratitudine verso la gente che mi apprezza me l’ha insegnata Gianni morandi. Il pubblico è il mio datore di lavoro. In una città come Roma, ad esempio, la gente ha affrontato il traffico, pagato la baby sitter, cercato parcheggio e, tra le tante possibilità di una multisala, ha scelto me. Come potrei non essere grata

Come può una bella donna intelligente fare autoironia?

Lo deve chiedere ad una donna bella e intelligente (ridono tutti).


Alcune Foto



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