La penultima giornata di Bif&st 2020 ha regalato importanti premi, ma soprattutto lo spettacolare show di Roberto Benigni.
La presenza di Roberto Benigni era stata annunciata da mesi, ed è stata forse la nota più alta di un un Bif&st 2020 tra alti e bassi, ma comunque in grado di offrire spettacolo in un periodo così difficile come quello del post-lockdown.
Tralasciando per un attimo lo show di Roberto Benigni, il festival ha offerto anche una serata di premiazioni. Tra i premi consegnati, il premio Franco Cristaldi è andato ai produttori del film Pinocchio, Paolo Del Brocco e Matteo Garrone, mentre Massimo Cantini Parrini ha ricevuto il premio Tosi per i migliori costumi. Nel ritirare il premio, Del Brocco ha dichiarato che Rai Cinema riproporrà nelle sale una nuova versione del film Gomorra di Garrone caratterizzato da un montaggio diverso, ma ha anche omaggiato lo stesso Garrone, donandogli una parte dei proventi provenienti da questo film.
Il piatto forte della serata è arrivato con la consegna del premio Fellini Platinum Excellence Award e il premio Alberto Sordi come miglior attore non protagonista, entrambi premi ovviamente andati allo showman Roberto Benigni per l’interpretazione di Geppetto nel Pinocchio di Matteo Garrone.
L’attore è stato intervistato dal regista David Grieco, raccontando numerosi aneddoti della sua carriera in modo irriverente come è suo solito fare. Questo è un estratto dell’intervista show:
“Bari, che bella Bari, mi piacerebbe abitare qui, vorrei una casa a San Pasquale, a Mungivacca, non m’importa in che quartiere, voglio mangiare un piatto di riso patate e cozze.
Quando ho girato Pinocchio le mie scene erano tutte fuori dalla Puglia, tutta la seconda parte è stata girata in Puglia, tranne le scene dove c’è Geppetto, ad una certa ho detto a Matteo (Garrone), ma perché Geppetto non va in Puglia? Ci vanno Tutti. D’altronde io Geppetto dovevo interpretarlo anni fa, mi fu proposto da Francis Ford Coppola, una sera mentre ero a cena con Nicoletta a casa di Robin Williams, assieme a Robert De Niro e Steven Spielberg, insomma due persone incontrate per strada.
Ero terrorizzato mi vedo arrivare Coppola che sapeva parlare solo l’italiano attraverso le canzoni napoletane, ad una certa mi prende sotto braccio e mi fa: You wanto to be my Geppetto? Ad una certa ho pensato, sarà una nuova canzone napoletana che non conosco, ma poi ci siamo rivisti due tre volte ed ho capito cosa voleva, accettai subito, solo che il film di Pinocchio non fu mai fatto, perché la casa di produzione fallì, ma sarebbe stato un ottimo Pinocchio, non che quello di Garrone non lo sia, anzi, forse Coppola l’avrebbe fatto uguale.
Inoltre, Fellini, che con i suoi film mi ha tenuto compagnia durante il lockdown assieme a Charlie Chaplin, mi chiamava Pinocchietto, quindi per me aver realizzato un film su Pinocchio e dopo vent’anni aver interpretato il padre di questo burattino che è uno dei personaggi cardini della letteratura italiana assieme a i Promessi Sposi e il libro Cuore è stato un onore.”
Proseguendo Roberto Benigni ha cosi raccontato:
“Io provengo da una famiglia povera, povera ma aristocratica, quando lo raccontai alla notte degli Oscar gli amiericani pensavano che fosse una battuta, invece era vero. Non eravamo in miseria ma avevamo poco a disposizione, questo mi ha insegnato molto. Molti pensano che ho vinto un oscar e quindi magari me la credo, io sono rimasto lo stesso di sempre, quando vedo il pubblico vorrei saltargli addosso, baciarlo, fare cose come feci alla Carrà, ma adesso non è possibile, eh si il Covid mi ha tarpato un po’ le ali, ma spero possa trasmettermi il mio calore ugualmente come fate voi sempre ed io ne sarò sempre grato. A volte penso come ha potuto uno come me andare a cena con Liz Taylor e avere il suo allora compagno che mi chiede Roberto hai una parte per lei? Falla lavorare! Chiesto come se fosse una poveraccia che non riusciva a trovare lavoro“
Riguardo La Vita è Bella invece ha raccontato:
“Venivo da pellicole precedentemente comiche, come Johnny Stecchino e Il Piccolo diavolo, molti produttori avevano paura e timore di produrre un film con un tema del genere interpretato da un attore principalmente comico, ma qui c’era la grande sfida. Il film prima di tutto parla d’amore, l’amore tra Guido e Dora, lui cerca di sopravvivere grazie all’amore di lei e all’amore per suo figlio Giosué, lo stesso amore che provava mio padre per mia madre, quando era stato prigioniero di guerra e tornò a casa le disse, Sono vissuto fino ad ora grazie a te. Questo è l’amore.
Inoltre quando ero alla notte degli Oscar non mi aspettavo di vincere fino a quando vidi che a consegnare il premio sarebbe stata Sophia Loren, allora lì mi dissi, come mai hanno chiamato Sophia? Vuoi vedere che …? E infatti quando la Loren gridò ROBERTO, non capii più niente, mi sentii un furetto e cominciai a camminare sulle poltrone. Quello che ci metto io in ogni film, prima di tutto bisogna avere un sentimento, un sentimento verso qualcuno che sia uomo o donna ma anche per la propria passione e un proprio progetto, quando c’è il sentimento per un film o una sceneggiatura allora capisci che quella sarà quella giusta“
Sui progetti futuri ha dichiarato:
“Dopo quindici anni a fare televisione e tournée, ho voglia di rifare cinema, sto cercando un’idea magari una commedia romantica con Nicoletta. Io voglio e devo fare cinema con lei, vorrei realizzare questo, qualcosa con i protagonisti della nostra età, perché il tempo passa e non possiamo negarlo, magari il prossimo anno o forse tra due ci rivedremo qui e sarò felice di presentare il mio nuovo film”
A fine show, il sindaco di Bari Antonio De Caro ha omaggiato Roberto Benigni con la manna di San Nicola, questo ha dato vita ad un siparietto tra l’attore e il sindaco seduto in platea, sfociato con una frase che destinata a fare storia:
“Vieni qui che ci diamo un bacio in bocca così ci mischiamo il covid”.
Anche Margharete von Trotta (presidente del Bif&st 2020), che ha consegnato il premio Fellini Platinum Excellence Awards a Roberto Benigni, ha voluto ringraziare personalmente il regista:
“Grazie per tutto quello che fai per il cinema e soprattutto grazie per La Vita è Bella, da tedesca, ti dico grazie“
Roberto Benigni ha poi salutato il pubblico di Bari promettendo loro che tornerà alla kermesse e il pubblico lo ha salutato con una standing ovation.
Ecco alcune foto
Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.