Bohemian Rapsody, la recensione del film di Bryan Singer
Bohemian Rapsody è un biopic incentrato sulla carriera di Freddie Mercury e i suoi Queen, diretto da Bryan Singer. Questa è la nostra recensione.
Nel cast Rami Malek (Freddie Mercury), Joe Mazzello (Joe Deacon), Ben Hardy (Roger Taylor), Gwilym Lee (Brian May), Lucy Boynton, Aidan Gillen, Tom Hollander. Bohemian Rhapsody è un racconto straordinario ed elettrizzante degli anni precedenti alla leggendaria apparizione dei Queen al concerto Live Aid nel luglio del 1985.
La Recensione
Bohemian Rapsody si presenta come un film attraente, un elogio alla carriera di Freddie Mercury e la sua band, ma in realtà mostra così tanti punti oscuri da far quasi gridare all’insulto. La sceneggiatura scorre veloce nei primissimi minuti, per poi cambiare ritmo dalla prima mezz’ora in poi, divenendo talvolta lenta e per certi aspetti pesante. La descrizione di alcune porzioni della vita della band risulta spesso semplicistica, quasi come se certi capolavori musicali siano stati creati con la stessa semplicità banale mostrata nel film.
La fotografia cupa, unitamente ad un montaggio non proprio eccelso, fanno si che il film diretto da Bryan Singer risulti, anche a livello tecnico, inconcludente. Nulla da dire, invece, sulla colonna sonora, ma qui parliamo di brani che hanno fatto la storia della discografia mondiale. Non poteva essere altrimenti.
Tra le uniche note positive, la recitazione di Rami Malek. L’attore si cala perfettamente nei panni di Freddie Mercury, anche se spesso carica troppo la sua prova rendendo il carattere del celebre cantante colorito all’inverosimile.
Bohemian Rhapsody è l’ennesima occasione mancata hollywoodiana di rendere il giusto omaggio ad un personaggio fondamentale per la storia della cultura pop passata. Il solo Rami Malek non può salvare una pellicola che avrebbe dovuto puntare solo alla qualità.
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