Abbiamo visto Books of Blood, l’horror diretto da Brannon Braga, con Britt Robertson. Il film è ora disponibile sulla piattaforma digitale Disney+. Questa è la recensione.
Ispirato liberamente alla serie di racconti del terrore di Clive Barker, il film mette al centro dell’attenzione tre differenti storie del terrore solo apparentemente non collegate l’una con l’altra. Nel cast, con l’astro nascente Britt Robertson, anche Freda Foh Shen, Nicholas Campbell e Anna Friel.
IL FILM
La prima storia segue una ragazza (Britt Robertson) alle prese con i postumi di un terribile episodio che ha scosso il suo passato. Dopo essere scappata di casa, la ragazza si ritrova in un Bed & Breakfast gestito da una coppia di anziani che nascondono un terribile segreto. Nella seconda storia, invece, una coppia di criminali è alla ricerca di un libro dal valore inestimabile, tale ricerca li porterà in un cittadina sconvolta da un terribile evento. Nella terza storia, infine, una cacciatrice di falsi medium si imbatte in un ragazzo che sembra avere realmente il potere di parlare con i morti, ed in particolare col figlio morto qualche tempo prima. Come anticipato, tutte e tre le storie solo apparentemente non sembrano collegate.
REGIA E SCENEGGIATURA
Senza girarsi troppo intorno, Books of Blood sarà presto dimenticato dai cultori del genere horror. Brannon Braga, acerbo regista proveniente dal mondo della televisione, mette insieme un prodotto che poco – o quasi – si sposa con le terrificanti atmosfere messe nero su bianco da Clive Barker. Il film è palesemente creato come primo capitolo di un ipotetico franchise horror, ma ciononostante non sembra avere la giusta forza narrativa e registica per sorreggere tale peso. Nel film di Braga mancano i presupposti per spaventare, giustificare ulteriori investimenti da parte di Hulu, ma soprattutto lo spirito delle opere di Barker, che poi solo una delle tre storie portate sullo schermo è realmente presente nei racconti del celebre scrittore.
Tralasciando tutti i buoni propositi, in Books of Blood ce ne sono eccome, il film di Braga annaspa tra una narrazione quasi anonima ed una sceneggiatura priva di mordente, dove la sola interpretazione di Britt Robertson sembra raccogliere il giusto interesse. Il regista tenta con ogni forza di riportare in vita i racconti del terrore di Barker, ma fallisce miseramente senza mai dare il giusto peso alla caratterizzazione dei personaggi, ma anche alle ambientazioni, spesso protagoniste assolute dei racconti dello scrittore. Desta interesse, invece, l’ultimo atto in cui tutti i tasselli sembrano collegarsi nel modo giusto.
CAST ED ASPETTO TECNICO
Come anticipato in precedenza, la prova attoriale di Britt Robertson è sontuosa. La giovane stella hollywoodiana, con George Clooney in Tomorrowland, si dimostra matura, ma soprattutto capace di dare emozioni al pubblico anche soltanto con lo sguardo. Il resto del cast non brilla per bravura, e registra la sola prova incoraggiante dell’attrice Anna Friel, qui nel ruolo di una cacciatrice di falsi medium, alle prese tra l’altro con il lutto del figlioletto morto per malattia.
Dal punto di vista estetico, Books of Blood non incanta. La fotografia ricorda, seppur in maniera labile, quelle serie tv dei primi anni novanta, dove l’estetica di certo non era il punto forte. C’è delusione per le scenografie, come detto, assolutamente lontane dalle ambientazioni cupe e sadiche presenti nei racconti di Clive Barker.
CONCLUSIONE
Dopo le nostre parole, non esattamente lusinghiere, possiamo tranquillamente asserire che Books of Blood è un’occasione mancata, un film con un enorme potenziale inespresso, buono per una serata diversa, e nulla più. Di buono si nota solo la crescita di Britt Robertson.
RECENSIONE CONSIGLIATA
Books of Blood
Regista: Brannon Braga
Data di creazione: 2021-11-15 10:46
2
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