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Caleb: recensione del film di Roberto D’Antona su Amazon Prime Video

Abbiamo visto Caleb, il nuovo film diretto da Roberto D’Antona, distribuito su Amazon Prime Video. Questa è la recensione.

Il cinema italiano contemporaneo, si sa, non è molto propenso ad investire sul cinema di genere. Sebbene, in realtà, questo andamento sembra stia cambiando – come evidenziano i le produzioni di Groenlandia e Sydney Sibilia o anche i lavori di Gabriele Mainetti – gran parte dei tentativi di tornare ai fasti degli anni ’70 e ’80 risultano sbilenchi e talvolta apprezzabili più negli intenti che nei risultati.

Al di là di certe iniziative supportate comunque da grossi investimenti e da produttori più o meno noti nell’ambiente, esiste un non invisibile sottobosco di registi, attori, tecnini, investitori, e più in generale di realtà produttive che stanno sempre maggiormente prendendo piede, anche grazie alla propulsione data dalle piattaforme di streaming.

Tra queste merita senza dubbio una menzione particolare la L/D Production Company di Roberto D’Antona e Annamaria Lorusso. I titoli portati sul grande e sul piccolo schermo dalla casa di produzione sono molteplici e si tratta sempre di pellicole, da “The Wicked Gift” a “Fino all’Inferno”, che hanno spianato la strada ad un nuovo modo di fare cinema di genere in Italia.

L’ultima fatica della L/D Production Company è il vampire movie “Caleb”. Diretto e interpretato dallo stesso D’Antona, il film racconta di una giornalista che, preoccupata da alcuni recenti episodi di sparizioni che hanno vista coinvolta anche la sorella, si reca presso un tenebroso paesino cancellato dalle mappe. Qui, dopo aver fatto la conoscenza di diverse figure, entrerà in contatto con il fascinoso Caleb, custode di un immondo segreto.

Se nelle precedenti opere D’Antona aveva mescolato sapientemente humour e horror, con “Caleb” il regista pugliese alza l’asticella verso una messa in scena caratterizzata da atmosfere gotiche e scenari lugubri. La scelta di “celebrare” il mito del vampiro rimandando con riconoscenza ai classici del passato – come ad esempio “Dracula di Bram Stoker” di Francis Ford Coppola – risulta ancor di più azzeccata se pensiamo che è inserita all’interno di una struttura narrativa solida caratterizzata dall’alternanaza di flashback e momenti onirici e allucinatori. Gli attori – tutti assolutamente in parte – sono al servizio di una storia il cui vero protagonista è il borgo di Timere con il suo alone purgatoresco risaltato da una fotografia di primo ordine.

La durata di 158 minuti, non usuale né per un film di genere né tantomeno per una pellicola indipendente, consente di approfondire la psicologia quantomeno dei due protagonisti principali, attraverso un excursus dei loro tormenti e del loro sanguinoso vissuto.

Il film, dopo essere apparso nelle sale il 20 agosto 2020, è approdato di recente sulla piattaforma Amazion Prime Video, avendo così l’opportunità di essere gustato da un più folto pubblico che, siamo certi, apprezzerà quella che possiamo definire – senza remore – una delle migliori pellicole horror italiane degli ultimi anni.


Caleb
caleb horror recensione

Regista: Roberto D'Antona

Data di creazione: 2020-12-09 23:41


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