Lars von Trier è tornato a Cannes, e lo ha fatto alla grande. Dopo essere stato cacciato quale “Persona non grata” a seguito delle dichiarazioni antisemite, dopo 7 anni von Trier è stato perdonato presentando fuori concorso The House that Jack Built. E il film ha letteralmente terrorizzato la Croisette.
Von Trier, si sa, è un provocatore nato, ma con The House that Jack Built pare essersi superato (di nuovo). Alla proiezione del film, infatti, c’è stata una fuga di molte persone dalla sala prima che il film fosse finito; gente terrorizzata e disgustata dalle immagini proiettate sullo schermo di una violenza (pare) aberrante.
The House that Jack Built, con Matt Dillon e Uma Thurman, è la storia di Jack, un ingegnere con tendenze ossessivo-compulsive che negli Stati Uniti dei primi anni ’70 uccide molte persone commettendo ogni omicidio come se fosse un’opera d’arte e iniziando una sfida contro la polizia che dura 12 anni.
Chi scrive non è un amante del cinema di von Trier, troppo chiuso nella sua aura provocatoria per aspirare a mostrare e raccontare qualcosa che sia altro dallo shock. Il regista, dal canto suo, aveva preventivamente affermato che questo sarebbe stato il suo film più estremo. Ora il pubblico parlerà (bene o male) di lui e del suo film, ma solo dopo essere scappato dalla sala: obiettivo raggiunto.
Di seguito potete vedere il trailer originale del film:
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