Mancano poche ore alla cerimonia di chiusura della 72. edizione del festival di Cannes che si concluderà con l’assegnazione della Palma d’oro al miglior film. Ma quali sono le pellicole favorite per l’ambìto premio? Scopriamolo.
Cominciamo con Dolor y Gloria, il film di Pedro Almodóvar con protagonista Antonio Banderas. Il film, giudicato dalla stampa come uno dei migliori presenti in programma quest’anno, ha convinto tutti sulla croisette tanto da essere indicato come uno dei principali favoriti alla Palma d’oro.
La storia è quella di un regista in crisi personale e artistica che, attraverso dei flashback, ripercorre la propria vita. Un film che è anche il testamento autobiografico di Almodóvar che assegna a Banderas – papabile anche per il premio come miglior attore – un ruolo-specchio.
Così come Banderas potrebbe vincere la Palma d’oro come miglior attore, anche Pierfrancesco Favino potrebbe aggiudicarsi il premio per la sua interpretazione di Tommaso Buscetta in Il Traditore di Marco Bellocchio.
Il film, che ripercorre le vicende del boss pentito e il suo ruolo nel maxiprocesso di Palermo, ha ricevuto 13 minuti di applausi alla proiezione e vincere la Palma d’oro sarebbe per Bellocchio un giusto riconoscimento.
Molto alte le quotazioni per Parasite, il nuovo film di Bong John-ho, tornato a Cannes dopo il deludente Okja. Con questo film, Bong racconta la storia del primogenito di una famiglia povera che, grazie a un documento falso, trova lavoro presso una ricca coppia. Le conseguenze saranno però drammatiche.
La critica è rimasta entusiasta anche per The Wild Goose Lake del cinese Diao Yinan in cui il capo di una pericolosa banda di motociclisti incontra una donna disposta a tutto pur di riavere la libertà. Trovatisi in un vicolo cieco nella stazione ferroviaria del sud della Cina, i due tenteranno qualsiasi cosa per uscire da quella situazione.
Il film di Yinan è un noir che mescola cinema d’autore con quello di genere: un mix riuscito.
Attenzione, però, a Les Misérables di Ladj Ly che ha sorpreso tutti e che aggiorna le tematiche di Hugo nella banlieue in cui Stéphane, da poco arrivata nel comune francese di Cherourg, si integra presto con la comunità del piccolo centro abitato, entrando a far parte della brigata anti-criminalità di Montfermeil. Ben presto Stéphane si troverà faccia a faccia con le tensioni esistenti tra i diversi gruppi del quartiere.
Poche, per non dire pochissime, le chances di C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino che ha diviso in due la critica (ma non è una novità) tra chi ha elogiato l’amore per il cinema del regista e chi invece ha trovato il tutto un gioco citazionistico sterile e autocelebrativo.
Nonostante – o proprio per – lo scandalo provocato, vien da pensare che anche questa volta Abdellatif Kechiche e il suo Mektoub, My Love: Intermezzo resteranno a mani vuote.
Cosa deciderà la giuria presieduta da Alejandro G. Iñárritu? Noi, ovviamente, facciamo il tifo per Il Traditore, augurandoci che possa riportare la Palma d’oro in Italia assente dal 2001 con la vittoria de La stanza del figlio di Nanni Moretti.
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