Subito dopo la proiezione in anteprima, Marx può aspettare di Marco Bellocchio, insignito inoltre della Palma d’oro alla carriera (la consegna avverrà stasera), è stato definito come uno dei migliori film – se non il migliore finora -presenti quest’anno al Festival di Cannes.
Molto più che un semplice documentario, con “Marx può aspettare” Bellocchio ripercorre la storia della propria famiglia per focalizzarsi sul suicido del fratello gemello del regista Camillo avvenuto congiuntamente ai moti del 1968: un ritratto intimo ed emozionante che consente a Bellocchio di chiudere (definitivamente?) i conti con il proprio passato e che ha accolto l’ovazione di Cannes dando così nuova linfa a un festival affatto memorabile.
Pur amato da una larga schiera di fan, il tanto atteso The French Dispatch di Wes Anderson ha in parte deluso le aspettative raccogliendo un’accoglienza a dir poco tiepida nonostante il (solito) cast stellare: che lo stile stralunato e geometrico di Anderson si sia inaridito?
Dopo Rocketman dedicato a Elton John, presentato proprio a Cannes, quest’anno tocca a Céline Dion a cui è dedicato il biopic Aline di Valerie Lemercier. A interpretare la cantante canadese c’è Valerie Sio (viene dal musical), ma stavolta il biopic musicale non ha riscontrato il favore (e il fervore) del pubblico.
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