Nonostante il titolo internazionale, questo war movie è stato girato in Italia dal regista Camillo Teti, che nel 1988 ha voluto creare un film su una delle più famose guerre della storia.
Purtroppo, le pesanti restrizioni di budget hanno influito molto sulla riuscita filmica ,penalizzata inoltre da dialoghi che suonano molto come artefatti. Il protagonista della vicenda è un plotone di stanza che sta per rientrare in patria dopo aver combattuto in Vietnam, una guerra sanguinosa e logorante sia dal punto di vista fisico che psicologico. Già sognanti delle loro case e della loro quotidianità, i soldati saranno costretti a prendere atto di una terribile notizia: l’elicottero che avrebbe dovuto riportarli in patria , è precipitato nella giungla.
Costretti a rinviare la partenza, i combattenti decidono di recuperare gli eventuali superstiti. Camminando a tentoni in un territorio crudele e pieno di insidie, i protagonisti si scontreranno più volte tra di loro con battute e confronti di tipo razziale e politically uncorrect, che saranno costretti a mettere da parte per unirsi in un unico canto per restare uniti e aggrappati alla vita fino alla fine.
Punto di forza di questo film, restano le scene di combattimento, che rendono molto bene l’idea della tensione fisica e mentale dei soldati che ,al di là del colore della pelle e della diversità di pensiero, vogliono tutti una cosa sola: tornare a casa.
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