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[Cinema Invisibile] Recensione di I am a Hero, lo zombie movie giapponese

Abbiamo visto I am i Hero, lo zombie movie giapponese del 2016, diretto da Shinsuke Sato, tratto dall’omonimo manga targato Big Comic Spirits. Questa è la nostra recensione.

All’origine di questa pellicola c’è il pluripremiato manga di Kengo Hanazawa che racconta la storia di Hideo Suzuki, trentacinquenne assistente di un mangaka con il sogno di avere una serie tutta sua. Un giorno una strana epidemia inizia a diffondersi trasformando tutto coloro che vengono morsi da un infetto in famelici zombie affamati di carne umana. Hideo inizia così una fuga in compagnia del suo fucile durante la quale incontrerà diverse persone che avranno un ruolo fondamentale nella vicenda.

Dalle stesse premesse nasce questo film, premiato a importanti festival internazionali quali Fantasporto e Stiges, che forse più di ogni altra pellicola sul tema torna ad utilizzare i morti viventi per parlare della società contemporanea, proprio come fece George A. Romero nel ’68 con La notte dei morti viventi. Gli zombie, infatti, ripetono spesso parole e gesti che compivano nella loro esistenza umana e lo fanno in maniera compulsiva.

Assistiamo, durante le due ore di visione, alla graduale trasformazione di un uomo comune che, pian piano, diventa un eroe. La carneficina è garantita e gli amanti del genere splatter non resteranno delusi, complici anche gli ottimi effetti speciali e il particolare look che viene dato ai morti viventi, elemento legato ai disegni originali del manga ovviamente, ma che comunque rappresenta una lieve differenziazione rispetto ad altri film sui morti viventi.

Pur non potendo posizionare questa pellicola nel filone “parodistico” legato agli zombie, parliamo di pellicole come Zombieland o L’alba dei morti dementi, l’atmosfera è decisamente meno cupa rispetto alla gran parte delle pellicole dello stesso genere e non manca di momenti ironici. Purtroppo in alcune sequenze sono evidenti diversi cliché, narrativi e stilistici, che potrebbero far storcere il naso, ma non intaccano il risultato, generalmente positivo, della pellicola.

Dopo il capolavoro coreano Train To Busan ecco un altro Zombie Movie estremorientale che si mangia a colazione tutti i più recenti film sui non morti made in Hollywood. Il mercato giapponese e quello coreano sono assolutamente da tenere d’occhio perché stanno rivelando una creatività che forse manca al momento in altri mercati. Peccato che nel nostro paese pellicole così non trovino il giusto spazio nella distribuzione. Speriamo che qualcosa cambi.

Questo il trailer del film.

 


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