Quando poche ore fa sono state annunciate le nomination agli Oscar 2022 abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo: sì, perché Paolo Sorrentino e il suo E’ stata la mano di Dio ce l’ha fatta a entrare nella cinquina finale per il miglior film internazionale.
Diciamocela tutta, lo abbiamo sperato sin dalla vittoria del film a Venezia dove gli venne conferito il Leone d’argento – Gran premio della giuria. Ora, per Paolo Sorrentino la corsa alla statuetta può essere contrastata solo dal fenomeno giapponese Drive My Car di Ryūsuke Hamaguchi che ha già vinto il Golden Globe e che concorre anche all’Oscar per la regia. Ma mai come quest’anno i Golden Globe possono non essere considerati l’anticamera degli Oscar e l’Academy potrebbe virare verso altri lidi. Sorrentino un Oscar l’ha già vinto, perché non bissare? L’Italia, intanto, può continuare a sognare.
Per quanto riguarda le altre categorie, perlomeno quelle principali, la sfida potrebbe restringersi a un duello: quello tra l’autobiografico Belfast di Kenneth Branagh e il western atipico Il potere del cane di Jane Campion. Non è facile fare previsioni vista anche la diversità tra i due film, ma a volersi spingere un po’ in là potremmo azzardare un Oscar per la regia a Branagh (se lo meriterebbe) e un Oscar come miglior film a Il potere del cane.
Un altro duello sarà quasi sicuramente quello tra Benedict Cumberbath (protagonista del film della Campion) e il mastodontico Denzel Washington di The Tragedy of Macbeth di Joel Coen. Per le attrici potrebbe essere la volta di Kristen Stewart che ha dato anima e corpo per interpretare Lady Diana in Spencer, ma occhio alle dive Nicole Kidman (Being the Ricardos) e Penélope Cruz (Madres paralelas).
Quello che si evince da queste Nomination Oscar 2022, comunque, è l’apertura più che doverosa a film al limite dello sperimentale (come Il potere del cane e The Tragedy of Macbeth), o film intimistici (Belfast e Licorice Pizza) mentre il kolossal ha poche speranze di riuscita (praticamente ci sono solo Dune e West Side Story, che pure faranno sfracelli nelle categorie tecniche), come se l’Academy volesse ripartire finalmente da un cinema più vicino allo spettatore, forse meno fantasioso dal punto di vista tecnico ma più ricco di contenuti e più attento all’aspetto formale.
La notte del 27 marzo avremo tutte le risposte.
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