Doctor Who 12: Ep. 2 – Spyfall part 2, la recensione
Sfruttando fino all’ultimo secondo la nostra permanenza ad Edimburgo, abbiamo potuto assistere anche alla seconda parte di Spyfall, secondo episodio della dodicesima stagione di Doctor Who. Questa la nostra recensione.
Trama (Spoiler per chi non ha visto la prima parte dell’episodio): In questa seconda parte del primo episodio ritroviamo il Dottore (Jodie Whittaker) imprigionato in un luogo non meglio definito, dopo essere entrato in contatto con una delle entità che l’aveva toccata mentre era in volo sull’aereo di Barton e subito dopo che “O” (Sacha Dhawan) si era rivelato come nuova rigenerazione del Maestro.
Come riuscirà il Dottore a scappare da quel luogo remoto, visto che non potrà contare sul suo TARDIS
Commento
Chris Chibnall scrive anche la seconda parte di questo doppio episodio, e lo fa in modo coraggioso, con il rischio di scuotere le fondamenta dell’intera serie. Pazzia? Colpo di genio? Non possiamo ancora collocarlo nella giusta direzione, fatto sta che quanto appreso sulla vita e l’esistenza stessa del Signore del Tempo negli ultimi 50 anni, potrebbe essere stravolto nel corso di questa e delle successive stagioni.
Episodio di tutto rispetto, per alcuni tratti piuttosto intrigante, e con una Jodie Whittaker in grande spolvero. Danza avanti ed indietro nel tempo, creando situazioni al limite dei paradossi temporali. Situazioni gradite e familiari ai fan della serie.
Il cambio di regia è ben riuscito, Jamie Magnus Stone lascia la sedia a Lee Haven Jones che, senza scossoni, garantisce un’apprezzabile continuità narrativa. Puntata interessante fino all’ultimo frame, con una notizia shock ed un flashback che lanciano grandi interrogativi per il proseguo della stagione.
Effetti speciali sempre più innovativi, e una storia emozionante e ricca di colpi di scena, rendono questo debutto stagionale molto interessante. Cambiano le ambientazioni: si passa dall’Outback Australiano alla Parigi sotto assedio nazista, transitando per la Londra Vittoriana con scenografie e fotografia di prim’ordine.
Sacha Dhawan entra nel progetto a gamba tesa, il suo personaggio ha carisma da vendere, e il dualismo con il Dottore potrebbe dare vita a situazioni interessanti con il passare del tempo. In ogni caso l’assaggio che ci viene proposto in questi primi due episodi è stuzzicante e divertente.
Bene tutti gli attori coinvolti, principali e comprimari, coma abbiamo già avuto modo di apprezzare nel primo spezzone di questa interessante storia che vede in campo spie, mostri alieni, e vecchi nemici. Personaggi storici hanno dei Camei fondamentali nella vicenda.
In conclusione troviamo apprezzabile questo nuovo approccio a Doctor Who da parte degli autori. Dopo un’undicesima stagione che ha dovuto combattere con il cambio di genere del protagonista, scivolando via in sordina, sembra che la strada tracciata per questo nuovo anno sia molto interessante e ricca di colpi di scena (palesati e non) che renderanno intrigante la visione delle prossime avventure del Dottore.
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