Netflix ha proposto ieri Nell’erba alta, un nuovo film horror tratto dai romanzi di Stephen King. Questa è la nostra recensione.
Diretto da Vincenzo Natali (Splice, Il Cubo), il film è liberamente tratto da un romanzo firmato in coppia da Stephen King ed il figlio Joe Hill. Nel cast spazio per Patrick Wilson, Laysla De Oliveira, Avery Whitted e Rachel Wilson.
Attirati nell’erba alta da una richiesta d’aiuto da parte di un ragazzino, due fratelli si ritrovano intrappolati in quello che sembra un incubo senza fine. I due giovani, infatti, scopriranno di non essere soli.
Il Commento
Dopo gli incoraggianti successi ottenuti con Il Gioco di Gerald (recensione) e 1922 (recensione), il colosso dello streaming torna ad adattare un romanzo del maestro del brivido Stephen King, ma questa volta il risultato non sembra assolutamente paragonabile ai due titoli appena citati.
Nell’erba alta si basa su un romanzo ricco di tensione, ma allo stesso tempo fortemente incentrato sulla caratterizzazione dei protagonisti, aspetto quest’ultimo solo abbozzato dal regista Vincenzo Natali nel suo film. Ed è forse questo il limite maggiore di un prodotto cinematografico che avrebbe dovuto puntare l’attenzione sulla potenza emotiva, le paure primordiali e le scelte sbagliate dei suoi protagonisti.
I segreti dietro la storia del misterioso campo non vengono mai approfonditi, vanificando così la speranza di chi attende con ansia di capire cosa realmente spaventa i protagonisti. Ad abbassare ulteriormente l’interesse del pubblico ci pensa poi un ritmo sceneggiativo blando, e privo di sorprese.
Il cast – non proprio di prim’ordine (Patrick Wilson a parte) – soffre l’assenza di una sceneggiatura capace di valorizzare il talento recitativo, ed è spesso sorretto da discorsi banalmente strutturati. Il solo Patrick Wilson prova ad alzare la qualità complessiva del cast, ma il suo personaggio risulta il più delle volte mal caratterizzato, e per certi aspetti avaro emotivamente.
I motivi di questo inatteso flop da parte del colosso dello streaming Netflix sono molteplici, ma nessuno di questi da imputare al materiale originale da cui esso è tratto. Per Vincenzo Natali sembrano davvero lontani i giorni in cui stupiva con film assolutamente innovativi quali Il Cubo e Splice. Non resta pertanto che attendere tempi migliori per gli amanti del genere horror.
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