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Festa del Cinema di Roma 2024: il discorso d’apertura di Lino Guanciale

Prende il via oggi la 19ma edizione della Festa del Cinema di Roma (16-27 ottobre 2024) che vede l’attore Lino Guanciale presenziare la cerimonia d’apertura nelle vesti di padrino di questa edizione.

Ad inaugurare la Festa del Cinema di Roma c’è la proiezione del film Berlinguer. La grande ambizione, scritto e diretto da Andrea Segre che ripercorre gli anni di segretaria del PCI di Enrico Berlinguer interpretato da Elio Germano.

Quest’anno, la cerimonia di apertura della Festa del Cinema di Roma cade in una giornata molto particolare per la città di Roma che, nel 1943 ha vissuto una delle pagine più nere della storia: il rastrellamento del ghetto ebraico, la razzia delle SS. A ricordare quella infausta data ci pensa Lino Guanciale, padrino di questa edizione che legge un estratto di “16 ottobre 1943” di Giacomo Debenedetti.

Di seguito, l’estratto interpretato da Lino Guanciale:

Il tempo che si era mantenuto per tutta la mattina fradicio e basso, verso le 11 ebbe una breve remissione, un poco di sole brillò sulle selci del Portico di Ottavia dove da ore si trascinavano quei poveri piedi, quei piedi piatti, così derisi, già stanchi, già dolenti, prima di iniziare il viaggio.

Nei sabati ormai lontani gli Shabbat, quel raggio di sole attraversava le vetrate della sinagoga e andava ad accendere le canne dell’organo che gli rispondeva nel registro più d’oro e lo riversava quel raggio sui fedeli incanti di giubilazione in uno sfolgorare di santa allegrezza. I fanciulli cantavano “Santo, Santo, Santo il Signore della sua Gloria tutta la Terra è colma” e ora? E ora dal fondo della fossa da cui stanno aspettando di essere deportati, quei fanciulli non levano altro che pianto, un pianto che non fa coro, che non si innalza al cielo come il fumo dei sacrifici, che il cielo tornato basso sembra respingere per far ricadere sulle loro spalle.

E quanti anni ancora dovranno passare prima che quel pianto diventi il cantico dei fanciulli nella fornace. Prima che Dio li ascolti, nuovamente, rapiti, nel celebrare la sua Gloria.

La razzia si protrasse sino verso le 13. E quando fu la fine per le vie del Ghetto, non si vedeva più un’anima. Vi regnava la desolazione della Gerusalemme di Geremia .

Tutta Roma era rimasta allibita.

Sul palco della Festa del Cinema di Roma si celebra il ricordo di una pagina nera della storia della città e della storia dell’umanità.

“Il 16 ottobre di 81 anni la furia nazista e fascista ha inferto a Roma, Roma Città Aperta, una ferita insanabile, nel più vasto orizzonte dell’immane tragedia della Shoah”. Con queste parole Lino Guanciale rafforza quanto ha letto finora dal palco.

Salvatore Nastasi, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, ha ricordato l’impegno di Lino Guanciale in qualità di ambasciatore dell’UNHCR (di cui indossa il fiocco sulla giacca). Un ruolo che l’attore sente particolarmente, che gli ha permesso di acquisire un punto di vista molto specifico sulla realtà. Ha ricordato i numeri dell’ONU, 120 milioni di persona sono attualmente in fuga, 43 emergenze attive in 29 Paesi diversi.

Ricordando l’anniversario dell’orribile strage di Hammas, l’attore ha ribadito come i nostri occhi siano trafitti dalle immagini infernali che ci arrivano da lì (dall’inferno della terra di Gaza), decine di migliaia di vittime per le bombe israeliane.

La Festa del Cinema di Roma ha scelto un padrino anti-convenzionale probabilmente, ma sicuramente ha scelto attraverso le parole di Lino Guanciale di accendere i riflettori su quello che sta succedendo.

La cerimonia è proseguita con la presentazione delle Giurie che premieranno i film presentati nelle sezioni Concorso Progressive CinemaFreestyle e Grand Public.


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