Frozen 2: Alla presentazione italiana parlano i registi e i doppiatori italiani
Questa mattina la nostra Carlotta ha incontrato i registi Chris Buck e Jennifer Lee (anche sceneggiatrice), il produttore Peter Del Vecho, e le voci italiane di Anna (Serena Rossi), Olaf (Enrico Brignano) e Giuliano Sangiorgi, autore della canzone sui titoli di coda.
TRAMA
Sono passati tre anni dagli eventi di Frozen e la città di Arendelle ha ritrovato la pace. Con lei anche le sorelle Anna (Serena Rossi) e Elsa (Serena Autieri), che vediamo giocare felici insieme a Kristoff, Olaf (Enrico Brignano) e Sven. La tranquillità della reggia viene però turbata da una voce angelica che soltanto Elsa riesce a sentire e che costantemente, giorno e notte, la chiama con un canto fino a risvegliare in lei dei poteri legati alla forza che il padre ha incontrato nella foresta molti anni prima. Questi nuovi poteri si materializzano con dei cristalli e diventano sempre più forti fino a quando tutti gli elementi (fuoco, acqua, vento e terra) si abbattono sulla città di Arendelle. Elsa confida così ad Anna la presenza della voce che la sta chiamando da una terra lontana e insieme decidono di partire alla ricerca dell’origine dei suoi nuovi poteri.
fonte: wikipedia
Anna ed Elsa sono cresciute, gli stessi sceneggiatori e registi ammettono di percepirle come delle liceali, delle adolescenti che stanno muovendo i primi passi in un nuovo mondo a loro sconosciuto. Sono all’alba di una nuova vita in cui cercano di muovere i primi passi.
Chris Buck ha descritto Frozen 2 come il secondo atto di un musical di Broadway. Nel primo sono stati presentati i personaggi, qui vi sono approfondimenti con canzoni emozionali e ricche di sentimento. È stata una sfida ma anche un piacere per portare avanti la trama.
Frozen è in grado di raccontare il presente pur essendo ambientato in mondo favolistico. Il primo capitolo ha interpretato il movimento delle donne, una grande lungimiranza. I cartoni sono molto più avanti dei lungometraggi?
[Jennifer Lee] È la cosa che io preferisco dell’animazione, mi piace dire che quando abbiamo cominciato è stato Chris a raccontare dell’amore attraverso l’amore, non intendevamo quello romantico ma un forte legame come il legame familiare. Noi abbiamo molte responsabilità di cui occuparci, queste due ragazze non trascorrono il proprio tempo tra balletti, ma affrontano le proprie responsabilità. La cosa importante è che tocca a noi fare le scelte giuste o sbagliate che esse siano.
Frozen è un cartone con dei temi molto importanti e molto densi. L’animazione sta facendo dei progressi molto importanti sotto questo punto di vista. Potremmo immaginarci questo film anche con attori in carne ed ossa. Si parla del passato, della morte, un testo sovraccarico di suggestioni, un’architettura complessa.
[Chris Buck] Noi che ci occupiamo di animazione, ci rivolgiamo a tutti i pubblici, il potere di questo mezzi, dei personaggi, quello che possono dire alle persone, ai giovani che magari guarderanno questi film più volte. Per noi è molto importante trasmettere un messaggio di speranza attraverso l’animazione. Uno dei motivi per cui Anna ed Elsa hanno un eco così grande nel mondo perchè le loro coscienze sono reali, non sono donne perfette hanno i loro difetti. Ci consente di sentirci unite a loro.
[Jennifer Lee] Mi piace moltissimo parlare dei loro difetti, i temi cambiano come la vita cambia. La lotta tra amore e paura, è qualcosa che va risolto, non dobbiamo predicare ma dobbiamo risolvere una situazione sfaccettata. Guardando queste due donne le osserviamo affrontare il loro passato, sono aspetti universali e complessi che evocano un dibattito.
Serena Rossi ritorna a donare la voce ad Anna (nella versione originale è doppiata da Kirsten Bell), ci ha raccontato come ha vissuto questo ritorno nel mondo di Frozen.
“Tornare ad Arendelle, è una grande possibilità che ci è stata data per la seconda volta. “Frozen 2: il segreto di Arendelle” è una storia veramente potente e io, da donna sono veramente molto orgogliosa di poter raccontare ai più piccoli la forza, l’amore, i difetti e la fragilità di queste due giovani donne.
La cosa che mi commuove di più e quella in cui io credo fortemente è che l’amore può veramente salvarci: l’amore per noi stessi e quello che ci viene dato dalle persone che abbiamo intorno – che siano la famiglia, che siano gli amici- penso che ci possano permettere di sconfiggere qualunque tipo di paura e di dubbio. Ed è bello anche interrogarsi sul proprio passato, perché spesso si è proiettati unicamente sul davanti (futuro) con tanta fretta senza guardarsi dentro e invece secondo me uno sguardo al passato può veramente farci capire chi siamo davvero e può permetterci di andare avanti.
Questo è quello che mi è arrivato doppiando questo film e mi è venuta voglia di fare un altro film, mi è venuta voglia di chiamare mia sorella tutti i giorni, mi ha mosso dentro ed entra e smuove tantissime cose con grande orgoglio e gioia, e difficoltà, perché per noi che siamo attori e non nasciamo come doppiatori è un altro tipo di mestiere. Spinta da queste emozioni che venivano fuori violentemente, io, in alcuni momenti ero distrutta, ho pianto tanto perché ci credi davvero e ci metti tutto l’amore e i sentimenti nella saletta“.
Enrico Brignano è Olaf, il pupazzo di neve che non ha coscienza di niente, desideroso di caldi abbracci. Ha raccontato della responsabilità da padre di interpretare questo ruolo, e di come sua figlia lo tormenti con le canzoni del primo film. Ritornare ad Arendelle, lo ha devastato. É stata un’avventura straordinaria, proprio perché consapevole che questo nuovo lavoro lo avrebbe visto anche sua figlia e sarebbe diventato immortale, così come era successo a Gigi Proietti (doppiò il genio di Aladdin).
“Il tempo che abbiamo impiegato senza proferire parola dopo aver visto il film dopo la versione originale. Quando abbiamo visto il cartone, siamo rimasti basiti per la completezza del racconto, non é pensato unicamente per i bambini ma toccano le corde del fanciullo che è in noi, ricordandoci chi siamo e da dove veniamo”.
Un altro papà, Giuliano Sangiorgi, cantante dei Negramaro, ha scelto di partecipare a questo progetto disneyano per amore di sua figlia Stella. Autore della canzone presente sui titoli di coda, Sangiorgi ha scelto di partecipare a “Frozen 2” non solo per la figlia ma anche per vendicarsi nei confronti delle voci del primo film. Stella, sua figlia ha da poco compiuto 1 anno, ha promesso di farle vedere immediatamente “Frozen 2” così lei dovrà pensare che il padre si trova ovunque. La sua vendetta è per controbattere alle canzoni del primo film cantante a squarciagola e fino allo sfinimento con la nipote Sole, e finalmente potrà anche lui con la sua voce tormentare qualcuno.
Frozen 2: IL segreto di Arendelle uscirà nelle sale italiane il prossimo 27 novembre.
Articolo a cura di Maria Teresa Ruggiero, in collaborazione con Carlotta Colaleo
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