muccino contro marvel

Gabriele Muccino si scaglia contro la Marvel e contro Captain America: Civil War

In molti si ricorderanno di quando il regista Gabriele Muccino criticò Pasolini e il suo cinema. Ebbene, ora il regista romano è tornato a scatenare polemiche sul web dopo aver pubblicato sul suo profilo Facebook un post accusatorio contro il cinecomic Captain America: Civil War, contro tutti i cinefumetti targati Marvel e contro l’intera industria hollywoodiana: secondo lui, infatti, questi film sarebbero da dementi.

Ecco di seguito il post in questione:

Alla fine sono andato.
Sono andato ieri a vedere Captain America Civil war. E devo dirlo, non sono riuscito a vederlo tutto. Mi ha talmento depresso l’idea di disattivare la mia mente del tutto pur di diventare un demente fruitore di un simile B movie che alla fine mi sono liberato di quella tortura che attanagliava la mia vista e sono uscito dal cinema pur di riveder le stelle e sentire di nuovo me stesso e potermi illudere che il cinema non sia davvero diventato tanto di scarto. Il cinema drammatico è stato completamente scippato al cinema da Netflix e questo si sa. Quello di qualità viene confinato e ammassato nei tre mesi antecedenti alla stagione degli Academy che va da settembre a dicembre, durante la quale escono circa 40 film di cui almeno l’ 80 percento rimane del tutto sotto il radar e lontano dalla possibilità di essere conosciuto dal pubblico, eppur famelico del cinema di qualità che ancora c’è, lì fuori. Tutto quel che resta in giro, quasi tutto, è spesso privo, appunto, di tutto.
Se non c’è un Art House vicina, e per vicina intendo entro i 30 kilometri, se parliamo di Los Angeles, non c’è modo di andare al cinema senza finire quasi inesorabilmente intrappolati in un bel Multiplex incolore e nella fruizione passiva e inaffettiva di un film che va ben oltre l’accettabilità della necessaria commerciabilità del prodotto. Captain America e con esso tutto il franchising che sta divorandosi Hollywood, diventa amnesia del cinema e di cosa esso possa e debba rappresentare. Il Batman di Nolan piuttosco che l’Iron Man di Favreu sono ormai pezzi di una scialuppa lontana e alla deriva. Il nuovo franchising, lanciato da quei film circa dieci anni fa, è ormai l’ammucchiata di Avengers che si prendono a botte dall’inizio alla fine senza che a te, e parlo per me, si intenda, possa fregare di meno.
E allora si torna casa, si accende Amazon, Netflix e si scarrella alla ultima e urgente ricerca di qualcosa di bello da vedere. E quando lo si trova, si tira un respiro e si guarda finalmente un FILM.

Sicuramente, il film Captain America: Civil War e tutti gli altri film Marvel non saranno capolavori della cinematografia mondiale degni di Kubrick o Mizoguchi, ma si tratta di film che uniscono sapientemente buone sceneggiature con effetti speciali maestosi e il cinema ha bisogno, nel bene e nel male, anche di questi blockbusters che attirano milioni di fan/spettatori necessari per poi reinvestire i soldi in produzioni minori, come accade da noi coi film di Zalone & Co; e poi, chi ha detto che al cinema non ci si debba (anche) divertire?

Detto ciò, sembra che da diverso tempo il regista de L’ultimo bacio si preoccupi maggiormente di scatenare polemiche sul web (che, prontamente, ha risposto) piuttosto che preoccuparsi di fare film dignitosi, e il suo ultimo lavoro, Padri e figlie, non si può dire sia perfettamente riuscito. Hollywood avrà le sue colpe, ma anche Muccino: è veramente il suo cinema quello di qualità di cui tanto parla?

Ecco il post


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