Godzilla e Kong: Il nuovo impero è l’ennesimo capitolo della saga nota come MonsterVerse, il secondo diretto da Adam Wingard. Questa è la nostra recensione.
Seguendo la precedente battaglia vissuta in Godzilla vs Kong, tra il Re dei Mostri ed il più famoso gorilla della storia del cinema, in Godzilla e Kong: Il nuovo impero offre un nuovo sguardo ai due enormi titani, ma questa volta, proprio come anticipato dal titolo del film, costretti a fare squadra per fermare una minaccia capace di spazzare via l’intera umanità sulla Terra.
Nel cast diretto da Adam Wingard, oltre ai volti già noti di Rebecca Hall, Brian Tyree Henry e della giovanissima Kaylee Hottle, spicca il volto di Dan Stevens. La sceneggiatura è stata, invece, co-firmata dagli specialisti in blockbusters Terry Rossio e Jeremy Slater assieme a Simon Barrett.
Godzilla e Kong: Il nuovo impero, il commento
Partiamo dal presupposto che un film come questo può tranquillamente essere considerato appassionante e divertente anche in assenza di una trama convincente. Detto questo, se cercavate in Godzilla e Kong qualcosa che non comprendesse botte tra mostri giganti (o titani come li chiamano qui), città rase al suolo e lucertoloni che dormono nel Colosseo, allora ve lo diciamo con rispetto: Avete sbagliato film!
La seconda avventura di Adam Wingard all’interno della saga nota come MonsterVerse non poteva che essere un mero omaggio al cinema-spettacolo, quello espressamente realizzato per passare le classiche due ore in sala dimenticando la razionalità, senza una trama in quanto tale, con “personaggi umani” stereotipati all’inverosimile ed un finale fracassone che ricorda in tutto e per tutto lo “stile Michael Bay” ammirato nella saga Transformers.
In Godzilla e Kong, di fatto, il regista riduce all’osso la “presenza umana” e rende protagonisti assoluti i Titani, convogliando l’attenzione del pubblico verso le vicende personali di questi simpatici distruttori di città, tra emozioni “quasi umane”, amicizie di convenienza e “scontri all’ultimo palazzo“. A farla da padrona, chiaramente, l’uso smodato di CG, in alcuni casi oltremisura eccessivo, ma anche quella voglia di non volersi prendere sul serio distaccandosi una volta e per tutte da quel capostipite del MonsterVerse “Godzilla“, il cui successo di critica era dovuto all’ottimo connubio tra spettacolo e narrazione.
Non saremo sicuramente noi a rompere le cosiddette “uova nel paniere” in casa Warner Bros/Legendary, ed è proprio per questo motivo che nella nostra recensione abbiamo volutamente evitare di parlare di regia, sceneggiatura e recitazione, a proposito fa dispiacere vedere una così talentuosa Rebecca Hall ridotta a semplice macchia unidimensionale sullo schermo. In definitiva Godzilla e Kong aveva un solo obiettivo, ossia divertire il pubblico senza grosse pretese, un obiettivo assolto pienamente, e senza grosse difficoltà. Ad avercene di tanto in tanto film il cui unico scopo è il puro intrattenimento.
Curiosità: Godzilla e Kong ha una scena post-credits? La risposta semplice è NO, quella più articolata è NI. Basta guardare i titoli di coda per capire di cosa parliamo.
Godzilla e Kong: Il nuovo impero
Regista: Adam Wingard
Data di creazione: 2024-03-30 23:32
3.5
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