Godzilla King of the Monsters recensione

Godzilla II: King of the Monsters, la recensione del film

Godzilla II: King of the Monsters è il nuovo capitolo della saga nota come MonsterVerse. Il film è al cinema dal 30 maggio. Questa è la nostra recensione.

Diretto da Michael Dougherty, il nuovo live action dedicato alle avventure del Kaiju più famoso al mondo conta su un cast formato da Kyle Chandler, Vera Farmiga, Millie Bobby Brown, Ken Watanabe, Ziyi Zhang, Charles Dance e Sally Hawkins.

Il mondo ha scoperto, con la prima apparizione di Godzilla nel 2014, l’esistenza di esseri mitologici capaci di dominare la Terra. Nel corso degli anni l’agenzia segreta Monarch ha cercato di catalogare i “Titani” e, nel contempo, trovare un modo per evitare il loro risveglio. Ovviamente non tutti credono che tenere dormienti questi Titani sia la scelta migliore.

La Recensione

La nascita della saga nota come MonsterVerse rappresenta forse il modo migliore per dare nuova luce ai grandi blockbusters hollywoodiani di un tempo. Da Godzilla (2014) a Kong: Skull Island (2017), questo nuovo franchise è riuscito, in parte, a riportare in sala il pubblico senza troppe pretese narrative, e questo è sicuramente il modo migliore per valutare un film come Godzilla II: King of the Monsters.

Ed in effetti, Godzilla 2 è sotto tutti i punti di vista il classico blockbuster estivo. Dalla sua tantissimi effetti visivi, una enorme carica di spettacolarità, e poca – davvero poca – voglia di contare sulla narrazione, e questo nonostante lo sforzo degli autori di rendere questo franchise, una risposta ardita all’universo condiviso creato da Marvel Studios.

Michael Dougherty, noto soprattutto per il celebre horror Trick ‘r Treat (da noi La Vendetta di Halloween), è il regista scelto per dare seguito all’ottimo lavoro svolto da Gareth Edwards con il primo Godzilla. La sua impronta è certamente visibile, ma il più grande merito di Dougherty è quello di essere riuscito a non snaturare le atmosfere ricreate dal collega, portando in scena quello che possiamo considerare un sequel degno di nota.

L’introduzione di nuovi “Titani” è senza dubbio il modo migliore per espandere questo franchise, anche se diventa palese il fatto che vedere combattere mostri all’infinito non può che destare alla lunga un pericoloso effetto ripetitività. La mitologia che fa da contorno agli spettacolari combattimenti tra mostri risulta infatti debole, e certe dinamiche narrative in futuro dovranno essere rafforzate da tematiche più solide. Così come accaduto nelle prime due pellicole del franchise (Godzilla e Kong: Skull Island), il tema dello sfruttamento selvaggio della Natura da parte dell’uomo risulta anche in Godzilla II: King of the Monsters pesantemente al centro della trama, e questa potrebbe essere forse la chiave giusta per tenere “allungare la vita” di questo franchise.

Il cast scelto è senza dubbio di discreta fattura. Vera Farmiga, Kyle Chandler e Ken Watanabe svolgono discretamente il loro compitino, limitato ovviamente dalla presenza nel film di protagonisti di dimensioni mostruose. La giovanissima stella Millie Bobby Brown mostra finalmente il suo talento all’esterno della serie tv Stranger Things, mentre Charles Dance dona al film maggior spessore recitativo.

Dal punto di vista estetico, il nuovo Godzilla è quanto di meglio si possa desiderare da un blockbuster estivo. Gli effetti visivi sono stupefacenti, così come risulta estremamente coinvolgente la colonna sonora che accompagna alcuni dei momenti più spettacolari. Solo discreta, invece, la fotografia.

In un nostro precedente articolo abbiamo “spoilerato” su quelle che sono le due scene post-credits mostrate al termine di Godzilla II: King of the Monsters, pertanto vi consigliamo la lettura “solo” dopo aver visto il film. Sulla valutazione del film? Beh, avrete capito che, mettendo da parte una narrazione debole, Godzilla II diverte e appassiona.



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