I consigli di Vantini – Rocketman e Godzilla: King of the Monsters si sfidano nel weekend
Con la pioggia che sembra non dare tregua, il weekend cinematografico che sta per arrivare vede sfidarsi due autentici “mostri sacri”, uno in senso figurato (Rocketman, alias Elton John) e l’altro più stricto sensu, ovvero Godzilla: King of the Monsters.
Presentato a Cannes, Rocketman di Dexter Fletcher ripercorre la vita di Elton John (interpretato da Taron Egerton), dagli esordi fino al successo planetario, al ritmo delle sue celebri canzoni, tra cui quella eponima passando per Your Song e Tiny Dancer.
Seguito diretto di Kong: Skull Island, Godzilla II: King of the Monsters di Michael Dougherty segue le eroiche gesta dell’agenzia cripto-zoologica Monarch e dei suoi membri, che fronteggeranno una serie di mostri dalle dimensioni divine, tra cui il possente Godzilla, che si scontrerà con Mothra, Rodan e la sua nemesi più pericolosa, il mostro a tre teste King Ghidorah.
Esperimento cinematografico, il documentario Selfie di Agostino Ferrante – girato interamente con uno smartphone – mostra il rione Traiano di Napoli nella quotidianità di due adolescenti, Alessandro e Pietro. La loro esistenza viene osservata attraverso le lenti di uno smartphone per raccontare la tragedia di un ragazzo ucciso per sbaglio dalla polizia, Davide.
Primula rossa di Franco Jannuzzi ripercorre la storia di Ezio Rossi, membro dei Nuclei Armati Proletari, passata in gran parte tra il carcere e l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario, che ripercorre le vicende più salienti dell’esistenza di Ezio. La sua vicenda si intreccia con quelle dei pazienti dell’ospedale e con quella dello psichiatra Lucio.
Quattro anni dopo il suo ultimo film, Pierre Salvadori torna al cinema con Parole in libertà, ambientato in Costa Azzurra dove la giovane detective Yvonne, da poco rimasta vedova, scopre che il suo defunto marito, il capitano della polizia Santi, non era l’uomo coraggioso che lei credeva. A far vacillare l’idea virtuosa che aveva del consorte sarà la scoperta di un fatto alquanto increscioso: Santi, infatti, aveva mandato ingiustamente in prigione l’innocente Antoine per otto anni, sfruttandolo come suo capro espiatorio.
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