Sebbene le uscite più importanti siano avvenute ieri (The Neon Demon, Now You See Me 2, Friend Request, che potete leggere qui), con la giornata di oggi si completano i film in attesa del weekend, sempre all’insegna della varietà di titoli, che noi prontamente vi riportiamo per completezza. Certo, i film usciti ieri viaggiano con una giornata di incassi in più, ma le strategie che stanno dietro la distribuzione sono quanto di più misterioso ci sia al mondo.
Cominciamo con l’Italia e con Ciao Brother, il film diretto da Nicola Barnaba che vede l’esordio al cinema del duo comico Pablo e Pedro, in cui il primo interpreta un piccolo truffatore che, dopo aver venduto quadri falsi, fugge a Los Angeles. Qui scopre che un ricco imprenditore italoamericano è morto, lasciando la cospicua eredità al figlio George (Pedro). Pablo, notando la somiglianza fisica con il morto, si presenta a casa di George sostenendo di essere suo fratello. Ennesima trasmigrazione di comici dal piccolo al grande schermo ed ennesima commedia degli equivoci: solo la verve comica del duo può arrivare (forse) indenne fino alla fine.
Sempre di Italia e sempre di commedia si parla con Cristian e Palletta contro tutti, il film di Antonio Manzini con Libero De Rienzo e Pietro Sermonti. Cristian deve compiere una missione che è di quanto più pericoloso e surreale si possa pensare: recuperare l’urina di giaguaro nelle campagne pugliesi. Nell’impresa coinvolge l’amico Palletta, mentre dovranno fare i conti con un boss, affidarsi a un guru della droga e confrontarsi anche con la fidanzata Teresa.
Non poteva mancare il biopic rappresentato da L’uomo che vide l’infinito, il film diretto da Matt Brown e interpretato da Dev Patel, Jeremy Irons, Toby Jones e Stephen Fry. Il film, tratto dall’omonimo libro di Robert Kanigel, narra la vita di Srinivasa Ramanujan, genio della matematica autodidatta che dall’India si trasferì a Cambridge dove strinse un forte legame col professor G. H. Hardy, sotto la cui guida seppe formulare teorie che cambiarono la storia non solo della matematica, ma anche del modo di pensare.
Dalla Francia arriva In nome di mia figlia, un dramma diretto da Vincent Garenq e interpretato da Daniel Auteuil. Tratto da una storia vera, il film è ambientato nel 1982 e racconta della morte di Kalinka, figlia quattordicenne di André Bamberski mentre si trova in vacanza in Germania con la madre e il patrigno. Convinto che non si sia trattato di un incidente, André indaga per conto suo arrivando ad accusare il patrigno; sarà l’inizio di un lungo percorso che lo assorbirà completamente, spinto dalla necessità di trovare una spiegazione e, forse, la verità.
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