Quando esce un blockbuster targato Marvel e farcito di supereroi, il botteghino gli spiana totalmente la strada e agli altri film non resta che guardare dal basso verso l’altro questi imponenti e mastodontici film hollywoodiani. E così, anche il weekend che sta arrivando rientrerà in questo caso, perché da ieri, giorno di uscita di Captain America: Civil War, il box office nostrano sarà solo ed esclusivamente suo.
Era atteso da milioni di fan e, per la loro felicità, finalmente è arrivato. Il film che vede contrapposti Iron Man e Captain America, una volta alleati nello S.H.I.E.L.D e ora divisi da idee diverse ha già incassato cifre astronomiche e sicuramente non si fermerà molto presto. 900 copie in Italia, sale cinematografiche prese d’assalto da fan e non solo, eventi collegati al film: affermare che un film del genere sbaragli qualunque record è come sparare sulla Croce Rossa.
Spostiamo lo sguardo altrove perché, seppur di pregiata fattura, non si vive di solo cinecomic. Ecco spuntare dunque Al di là delle montagne, film di produzione franco-giapponese diretto da Zhangke Jia. Cina, 1999. Due amici d’infanzia sono innamorati delle stessa ragazza. Lei sposa il più facoltoso dei due, e da questa unione nasce un figlio. Un film sui rapporti tra persone, sull’amore, sull’amicizia, le delusione e le speranze realizzato col tipico tocco del cinema giapponese, ben distante da quello patinato e zuccheroso di Hollywood.
Non poteva mancare il thriller, genere a cui appartiene Il traditore tipo, di Susanna White e interpretato da Ewan McGregor, Stellan Skarsgard e Naomie Harris. La storia è quella di una coppia che, durante una vacanza a Marrakech, fa conoscenza con un boss dedito al riciclaggio di denaro appartenente alla mafia russa. La coppia accetta di aiutare il boss fornendo informazioni confidenziali ai servizi segreti inglesi. Saranno coinvolti in un giro spionistico più grande di loro. Gli ingredienti sono quelli classici del genere spionistico, quindi si presume non sia nulla di nuovo, ma il cast altisonante promette bene e sembra ci sia il necessario per garantire due ore di spettacolo.
L’Italia, tra tutto questo, propone due film. Il primo è La buona uscita ( di cui potete leggere qui la nostra recensione), esordio di Enrico Iannaccone che racconta di Lucrezia, un’insegnante 50enne e ninfomane, e del suo amante storico Marco Macaluso, un imprenditore senza scrupoli a cui Lucrezia cerca di ribellarsi. Il soggetto è coraggioso, segno di un cinema italiano che cerca di percorrere strade non facili e che per questo merita l’attenzione che il pubblico, di solito, gli nega.
Il secondo film italiano è Il Ministro, di Giorgio Amato e interpretato da Gian Marco Tognazzi nei panni di un imprenditore che, sull’orlo della bancarotta, decide di appellarsi a un Ministro amico per ottenere un grosso appalto pubblico. Per fare ciò organizza una serata apparentemente perfetta, ma una serie di imprevisti non tutto andrà nel verso giusto. La commedia usata per raccontare la società e l’economia italiana: non è la prima volta e non sarà l’ultima, ma questo è l’altro versante del nostro cinema, quello meno impegnato e adatto a tutti.
Il fracassone Roland Emmerich, che ci ha abituato a distruzioni di portata globale o quasi, stavolta cambia registro optando per una storia che rinuncia agli effetti speciali per affrontare tematiche più scottanti e pericolose. Il film in questione è Stonewall, in cui un ragazzo, dopo aver rivelato alla famiglia di essere omosessuale viene accolto da giovani che gravitano intorno allo Stonewall Inn, finché la rabbia di essi, dopo una serie di discriminazioni, esploderà nei cosiddetti moti di Stonewall avvenuti nel 1969. Non è la prima volta che Emmerich tenta la carta dei cinema semplice e diretto (ci aveva già provato, inutilmente, con Anonymous), ma per quanto supporti la causa di ciò che racconta (lui è dichiaratamente omosessuale) gli manca lo stile e la mano con cui dirigere e affrontare certi temi. Meglio che resti nel suo cinema fracassone e commerciale.
Infine, l’animazione. Robinson Crusoe è un film d’animazione proveniente dal Belgio che racconta la storia del celebre naufrago creato da Daniel Dafoe dal punto di vista del pappagallo Martedì, divenuto migliore amico dell’uomo sull’isola sperduta.
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