I primi due episodi della terza stagione di I Medici sono appena andati in onda su Rai 1. Questa è la nostra recensione. Le successive due puntate della ambiziosissima serie storica verranno trasmesse martedì 3 dicembre.
Questa terza stagione continua a seguire le gesta del “Magnifico” Lorenzo De Medici, oramai maturo signore di Firenze, pronto a realizzare il suo progetto di trasformazione della città da importante comune toscano a fondamentale centro politico e culturale europeo.
TRAMA E CONTESTO STORICO
FIRENZE, 1478: dopo essere sfuggito per miracolo alla terribile congiura De’ Pazzi, circostanza in cui suo fratello Giuliano viene assassinato, Lorenzo è deciso a fare piazza pulita dei suoi oppositori a Firenze. Peccato che il vero mandante di questo tentato sterminio familiare sia proprio il papa, Sisto IV Della Rovere, determinato a eliminare la famiglia Medici dalla faccia della terra e stabilire l’egemonia pontificia sull’intera toscana.
LA RECENSIONE
Il modo assai convincente in cui, un anno fa, si era conclusa la seconda stagione de “I Medici“, aveva fatto ben sperare il pubblico in un’ulteriore crescita nella terza stagione. Ebbene questo miglioramento c’è stato eccome e due i nuovi episodi della pregevole serie storica targata Rai rappresentano, fino ad ora, l’apice assoluto.
Le due puntate hanno come oggetto l’inizio del terribile conflitto tra Lorenzo il Magnifico, interpretato da un sempre più convincente Daniel Sharman, capace di evolvere in personaggio di Lorenzo in modo mirabile e il Papa, Sisto IV, non più interpretato da Raoul Bova ma da John Lynch. Questo scontro tra titani rappresenta una delle pagine fondamentali della storia del Rinascimento italiano, un evento che avrà una portata notevole anche sui secoli avvenire.
Ebbene, è un piacere dirlo, le vicende della guerra tra Firenze e lo Stato Pontificio sono ritratte in maniera eccezionale: precise, con un ottimo rigore storico e un’attenzione ai dettagli notevoli, ma senza che questo si tramuti mai in noia. Al contrario, il ritmo incalzante è capace di tenere svegli ed interessati anche gli spettatori non amanti dei drammi storici.
La qualità della scrittura si vede anche e soprattutto nei dettagli e nei dialoghi. Senza diventare pedanti, gli autori fanno pronunciare ai personaggi delle battute che introducono fondamentali temi di quell’epoca. Bellissime, a proposito, le scene di Palazzo Vecchio, in cui sottilmente ma inesorabilmente, Lorenzo il Magnifico trasforma il comune di Firenze in una sorta di dittatura mascherata.
Notevoli i dialoghi tra lo stesso Lorenzo e la più importante aggiunta a questa terza stagione, il predicatore Girolamo Savonarola, interpretato da “er libanese” Francesco Montanari, in cui si anticipa il tema della corruzione della chiesa e dell’imminente scontro tra riformatori radicali e conservatori. Assolutamente fantastica la breve scena tra Lorenzo e un ancora giovane Leonardo Da Vinci, che velatamente esprime tutto il suo scetticismo nei confronti della religione e il suo entusiasmo per la scienza e la sperimentazione in generale.
A supportare una sceneggiatura di prim’ordine, questi due episodi confermano un comparto tecnico e artistico elevatissimo. Le scene girate nel meraviglioso borgo di Volterra, che vuole imitare Firenze, sono strepitose e toccano degli apici di bellezza che la computer grafica, per quanto sofisticata, non potrà mai eguagliare.
Anche le musiche a cura di Paolo Buonvino sarebbero e sono molto belle, se non risultassero in parte rovinate dall’atavico problema di questa serie, il doppiaggio di baso livello. Ancora una volta, così come nelle prime due stagioni, gli attori italiani che si auto-doppiano hanno una resa pessima. Non funziona e non funzionerà mai, ma solo apparentemente i produttori non l’hanno ancora capito.
A parte questo piccolo ma fastidioso inconveniente, i due primi episodi della terza stagione son stati una gioia per tutti gli appassionati, entusiasti nel vedere che, ufficialmente, la grande storia d’Italia, è tornata in Italia, fatta da noi. A domani con i nuovi episodi!.
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