Con una bellissima dedica al compianto maestro dei fumetti Bernie Wrightson, si è conclusa la settima stagione del telefilm cult The walking dead, creata dal geniaccio Robert Kirkman. Serie cult amata da milioni di fan sfegati e prodotta dalla AMC.
La serie è cominciata con l’agghiacciante e discussa puntata della morte di Glenn e di Abraham e conclusasi con un’altrettanta morte eccellente. Mai in nessuna delle precedenti stagioni si aveva respirato questa sensazione di solidità narrativa e di una struttura pensata e studiata nei minimi particolari.
Una stagione decisamente ellittica, strutturata in due parti nettamente separate e chiaramente distinte dal sapore che si respira in tutte le puntate: la prima parte è iniziata con il primo episodio bellissimo ma angosciante come mai si era visto prima d’ora, un vero pugno allo stomaco e agli occhi dove abbiamo potuto misurare la crudeltà del furbo Negan. La serie ha continuato il suo corso con un tono corrosivo e deprimente, quasi insostenibile nel suo nichilismo esasperato, in cui i nostri eroi sono stati messi all’angolo e umiliati tremendamente.
La seconda parte della stagione, già ben rappresentata dalla locandina con l’enorme scritta Rise up, ha avuto un solco decisamente più positivo. I protagonisti hanno cercato nuovi alleati e hanno provato a strutturare una sorta di reazione alle angherie dei Salvatori.
In questi episodi abbiamo anche imparato a conoscere i nuovi soggetti del mondo di The walking dead, che si è allargato enormemente: dalla comunità di Hilltop gestita con polso flaccido da Gregory e dove troverà asilo la vedova Maggie, al Regno col suo pittoresco re Ezekiel, la sua tigre e dove troverà accoglienza Morgan e, marginalmente, Carol. E ancora la comunità gestita dall’ambigua Jadis e quella composta da sole donne. Insomma, un corollario di personaggi e facce che hanno riempito il cast della serie Tv.
L’ellisse di Rick lo vede iniziare la serie in ginocchio, distrutto nello spirito e lo ritroviamo di nuovo in ginocchio al termine dell’ultimo episodio, dove tira fuori la grinta di fronte a Negan, dimostrando di essersi evoluto come persona. Forte della bellissima relazione amorosa creatasi con Michonne, Rick ha tirato fuori le palle e ha cercato di trovare una soluzione al problema dei Salvatori. L’attore Andrew Lincoln si sta dimostrando un eccellente artista, riuscendo a trasmettere emozioni intense e stratificate, evolvendosi da sette anni a questa parte.
La critica e il pubblico hanno fortemente criticato questa stagione, accusandola, prima di essere troppo crudele e violenta, poi di essere troppo solare e blanda. Purtroppo, i tanti morti del telefilm hanno mal abituato il pubblico che non riesce più ad essere soddisfatto se non avviene una qualche morte violenta e un qualcosa di eclatante. Difatti, la necessità di costruzione della sceneggiatura, soprattutto nelle sue parti più riflessive o interlocutorie, sono state quelle maggiormente criticate, incuranti della loro necessità per la struttura della crescita dei personaggi.
E’ successo molto in questa stagione e raccontarlo qui sarebbe ingiusto per chi non ha ancora potuto vedere gli episodi. L’ultimo, in particolare, farà storcere qualche naso perchè non risolve completamente la questione Negan ma la rimanda a ottobre. Chi si aspettava un episodio all-action sarà rimasto particolarmente deluso.
Ancora due parole per commentare l’insopportabile personaggio di Negan. Nella speranza che sparisca presto dalla faccia della terra, col suo sorrisetto da deficente e l’irrefrenabile parlata, non posso che lodare l’interpretazione di Jeffrey Dean Morgan che ha creato un personaggio incredibile, odioso e che ci piace odiare.
In tutto questo, naturalmente, i Walking dead fanno da semplice corollario e sono un simpatico interludio tra una situazione e l’altra: non esistono più gli zombi di una volta. Nell’attesa della già annunciata ottava stagione, vi invito a recuperare Fear the walking dead, spin-off che, piano piano, si sta creando una sua nicchia di appassionati.
Voto: 8
Ecco trailer e preview dell’ultimo episodio:
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