Il Problema dei 3 corpi: recensione della serie Netflix
Abbiamo visto Il Problema dei 3 Corpi, la serie di fantascienza ispirata dalla trilogia Memoria del passato della Terra di Cixin Liu. Questa la nostra recensione.
Showrunners, sceneggiatori e produttori della serie sono David Benioff e Dan Weiss. Funge da co-creatore, sceneggiatore e co-produttore esecutivo Alexander Woo. Tra i produttori anche Bernadette Caulfield, Rian Johnson, Ram Bergman, Nena Rodrigue, Lin Qi e Zhao Jilong, CEO di The Three-Body Universe, Rosamund Pike e Robie Uniacke per Primitive Streak, e la Plan B Entertainment di Brad Pitt. Nel cast spazio, tra i tanti, a Jovan Adepo, John Bradley, Liam Cunningham e Eiza González.
La fatidica decisione di una donna nella Cina degli anni ’60 riecheggia attraverso lo spazio e il tempo fino a raggiungere un gruppo di geniali scienziati nel presente. Quando le leggi della natura si sgretolano davanti ai loro occhi, cinque ex colleghi si riuniscono per affrontare la più grande minaccia nella storia dell’umanità.
Sorvolando sulle numerose differenze tra il romanzo e la sua trasposizione televisiva, la serie Il Problema dei 3 Corpi forgia la propria identità come un dramma riflessivo, esistenziale e spesso elettrizzante. Se pur allegerita di molto della parte più hard sci fi dell’originale scritto di Cixin Liu, sa trasmettere in un modo adeguatamente drammatico concetti legati al primo contatto dell’umanità con altre civiltà extraterrestri, alcuni dei quali capaci di infondere ansie e paure profonde.
David Benioff e D. B. Weiss, pur avendo in qualche modo stravolto il materiale originale da cui la serie è stata tratta, aggiungendo luoghi mai citati e modificando personaggi o introducendone di nuovi, sono riusciti nel gravoso e complesso compito di mantenere lo spirito dell’opera di Cixin Liu. Il Problema dei 3 Corpi è pertanto uno spettacolo avvincente, che basa la sua forza su un racconto elettrizzante che ridefinisce i canoni del dramma fantascientifico attraverso misteri sovrapposti e gravi implicazioni al di fuori di ogni classificazione.
Le immagini della realtà virtuale utilizzate per portare sul piccolo schermo il drammatico gioco che spinge i partecipanti alla ricerca di una soluzione delle problematiche gravitazionali delle tre stelle e delle conseguenze nefaste per le civiltà che abitano in questi sistemi planetari, sembrano voler riportare alla mente i probabili cataclismi futuri dovuti ai cambiamenti climatici causati dal surriscaldamento della nostra povera Terra. Ed è per questo che certe tematiche utilizzate in Il Problema dei 3 Corpi non possono che essere considerate assolutamente attuali.
Il Problema dei 3 Corpi: alcune considerazioni.
Il primo concetto che viene in mente è il cosiddetto “Paradosso di Fermi” che così possiamo riassumere: “Considerato il numero enorme di stelle esistenti nell’Universo, è probabile che la vita possa essersi sviluppata anche su numerosi altri pianeti e che moltissime possano essere le civiltà extraterrestri ad aver raggiunto un alto grado evolutivo”.
Da tale considerazione nasce la domanda: “Se nell’Universo e nella nostra Galassia esistono numerosissime civiltà evolute, esse dove sono?”
Ma ancora più inquietante è un altro concetto che può dare una risposta alla precedente domanda: “La Teoria della Foresta Oscura”, ovvero gli extraterrestri volutamente “tacciono” perché l’Universo potrebbe essere pieno di “predatori”. Quindi l’alternativa più valida per poter sopravvivere è quella di studiare bene la “foresta” e i suoi abitanti, facendo estrema attenzione a non rivelare la nostra esistenza.
Il Nostro Verdetto:
Consigliatissima per gli amanti della fantascienza intelligente.
Il Problema dei 3 Corpi è attualmente disponibile in tutta la sua interezza sul catalogo di Netflix.
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