In attesa del terzo capitolo della rinata Saga cinematografica di Star Trek, è opportuno parlare dei primi due episodi nati dalla mente di J.J. Abrams che, con coraggio, ha saputo reinventare questo complesso e meraviglioso universo creato da Gene Roddenberry nella seconda metà degli anni 60.
Un compito non facile quello di riportare sullo schermo, Kirk, Spock, McCoy e tutta la ciurma al completo, ma una sapiente mano narrativa è riuscita a riscrivere un passato che è, in effetti, l’inizio di un nuovo futuro e tutto questo grazie ad una nuova linea temporale creatasi a causa di distorsioni dello Spazio/Tempo.
In questa nuova realtà alternativa ritroviamo un giovanissimo James Tiberius Kirk, orfano del padre morto in battaglia contro il terribile Nero (interpretato da Eric Bana), un Romulano proveniente dal futuro. Ma ritroviamo un altrettanto giovane Spock che dovrà assistere, impotente, alla distruzione di Vulcano, il suo pianeta natale.
In questo film del 2009, intitolato appunto Star Trek – Il Futuro ha Inizio, dopo diverse vicissitudini, si riformerà al completo l’equipaggio della USS Enterprise NCC 1701, così come lo abbiamo visto ed amato nella Serie Classica e cioè:
- Il Capitano: J. T. Kirk (Chris Pine) al Comando dell’astronave più famosa della nostra galassia ed oltre;
- Il Primo Ufficiale Scientifico: Spock (Zachary Quinto);
- l’Ufficiale Medico: Leonard McCoy (Karl Urban);
- Il Timoniere: Sulu (John Cho);
- l’Ingegnere Capo: Montgomery Scott (Simon Pegg);
- La Responsabile delle comunicazioni: Uhura (Zoë Saldaña);
- Il Navigatore e addetto alle armi: Pavel Checov (Anton Yelchin).
Certamente, dopo il successo sia di critica che di pubblico di questo Primo Capitolo, non poteva mancare il suo seguito: Star Trek – Into Darkness, un film del 2013. Anche qui ritroviamo al completo l’equipaggio originale e lo stesso cast de “Il Futuro ha Inizio”.
In questo secondo episodio, ambientato sempre nella linea temporale alternativa, Kirk e compagni incontreranno un alieno “Super Umano”(interpretato da un superbo Benedict Cumberbatch), già visto nell’episodio della serie classica “Spazio profondo” e nel film del 1982 “Star Trek II – L’Ira di Khan”. Un incontro che sarà estremamente devastante e destabilizzante per i nostri eroi.
Devo dire che questi due film mi sono piaciuti moltissimo, effetti speciali grandiosi e grandiose scene d’azione sono dei veri punti cardine, anche se si discostano non poco da quello che il grande “Gene” seppe creare.
In effetti, lo “Spirito Roddenberryano” che dovrebbe delineare ogni cosa targata” Star Trek”, viene tradito.
In particolare notevoli differenze le troviamo proprio nella caratterizzazione dei personaggi:
- Il Dr. Spoch viene umanizzato eccessivamente. Addirittura in una scena di Into Darkness si lascia travolgere da un istinto estremamente rabbioso e da un pianto assolutamente non liberatorio che si tramuteranno immediatamente in odio e sete di vendetta. Sicuramente cosa aliena all’originale Spock che non trascendeva mai in comportamenti umani, ma che viveva la sua doppia natura di umano e vulcaniano in maniera intima e sofferta;
- Kirk viene rappresentato in maniera troppo istintiva, mentre l’originale aveva una giusta dose di razionalità ed istinto, saggiamente miscelata da un grande “sesto senso”;
- Montgomery Scott, un rigoroso ingengnere, sembra essere diventato un bambinone pasticcione, molto più simile a “Doc” il bizzarro scienziato di “Ritorno al Futuro”.
Inoltre troviamo differenze anche:
- nell’aver voluto incentrare le storie solo su due personaggi principali: Kirk e Spock, mentre nella serie classica tutto verteva su tre. Qui il Dott. McCoy è pressoché assente, a parte piccole battute, ma nulla in confronto alla grande ironia che nell’originale sprizzava da tutti i pori;
- nella presenza dell’amico alieno e compagno indivisibile di Scotty che sembra essere uscito da un episodio di Star Wars (quasi una citazione voluta da J.J. Abrams).
Ora non ci resta che aspettare l’11 agosto 2016, data in cui uscirà nelle sale italiane “Star Trek Beyond”.
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Questi film non sono star Trek!!!!!!!
E’ certa la differenza tra la serie originale e il rinnovato franchise, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi e questo ho cercato di metterlo in evidenza.
E’ chiaro che questo crea nei trekker convinti, nei quali io mi riconosco (anche se non purista), un rifiuto, legato anche ad un po’ di nostalgia.
Certamene possiamo dire che sono, comunque, dei buoni prodotti di fantascienza, anche se non si vuole riconoscerli completamente appartenenti all’universo Trekkiano.