Questa notte vi parliamo di Influenze Maligne, il nuovo horror spagnolo distribuito via Netflix. Questa è la nostra recensione.
Diretto dall’esordiente Denis Rovira van Boekholt (fino ad oggi solo cortometraggi), questo horror è l’ennesima collaborazione tra il colosso dello streaming ed il cinema spagnolo, con particolare attenzione al genere horror. A tal proposito ricordiamo Veronica, film da noi recensito a questo indirizzo.
Nel cast, tutto rigorosamente spagnolo, spazio per Maggie Civantos, attrice nota per la serie Le Ragazze del Centralino, ma anche per Manuela Vellés e la giovanissima Claudia Placer.
Avventurandosi all’interno di un difficile dramma familiare, Influenze Maligne porta in scena una storia di possessione demoniaca, con al centro dell’attenzione i dissapori di due sorelle verso la madre morente. La donna nasconde un passato oscuro, pronto a tornare più spaventoso che mai.
Il Commento
Seguendo il filone del cinema horror legato alla possessione demoniaca, Influenze Maligne spende la maggior parte del tempo nella costruzione di una sottotrama capace di distrarre il pubblico da quella che si presenta da subito come una palese pochezza sceneggiativa. Sotto certi aspetti, l’esordiente van Boekholt riesce nel suo intento, utilizzando espedienti narrativi atti ad accrescere tensione, e spingere lo spettatore ad empatizzare per le sorti dei protagonisti. Ma il detto “non è tutto oro ciò che luccica” è stato creato per un motivo.
Il ritmo compassato della sceneggiatura non porta alcun giovamento alla qualità complessiva della pellicola, e col passare dei minuti la noia si fa strada, spazzando via l’interesse verso una storia che in fin dei conti non sembra portare nulla di nuovo al genere horror/demoniaco. Un discreto ultimo atto non riesce a riportare l’attenzione del pubblico sulla retta via, spingendo Influenze Maligne nella lunga lista di pellicole possibilmente da evitare.
Ad una regia poco convinta, ed una sceneggiatura priva di appeal, si aggiunge un cast incapace di imprimere la propria impronta alla storia. I personaggi non godono di una buona caratterizzazione, e questo pesa sulle spalle degli attori a tal punto da rendere la loro prova inefficace, e poco convincente.
A nostro avviso, van Boekholt prova, con Influenze Maligne, a prendere spunto da pellicole hollywoodiane dello stesso filone quali Insidious, senza però coglierne l’esatta essenza. Il risultato è un film incapace di spaventare, che ha nella sua più grande forza “la potenza della noia”.
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