Insatiable, la recensione della nuova serie su Netflix
Insatiable è la nuova black comedy ideata da Lauren Gussis disponibile dal 10 agosto nel catalogo Netflix. Questa è la nostra recensione.
TRAMA
Patricia “Patty” Bladell (Debby Ryan) è una giovane teenager “oversize”, vittima di bullismo da parte dei sui compagni di liceo. In seguito ad un grave incidente, la ragazza inizia a dimagrire: tuttavia, man mano che il suo peso diminuisce, aumenta il suo desiderio di vendetta nei confronti di chi l’ha sempre umiliata.
RECENSIONE
Dopo solo pochi mesi dalla sua nascita, Insatiable ha già scatenato numerose polemiche, tanto che il sito Change.org ha lanciato una petizione per far chiudere lo show, condannandola perché troppo offensiva. Ma nonostante i vari capi di accusa, la piattaforma Netflix non molla e il 10 agosto ha reso disponibile la visione delle 13 puntate.
I temi sono molti attuali e scottanti: l’obesità e i disturbi alimentari, la pressione sociale e l’accettazione di se stessi, il rapporto con la propria sessualità e tante altre tematiche che da questi ne derivano.
L’idea di partenza, come dichiarato anche dalla giovane protagonista, interpretata da Debby Ryan (conosciuta per i suoi ruoli in alcuni film targati Disney) è quella di affrontare il tema del body-sharming, fenomeno non troppo nuovo di bullismo online. Ma, nella pratica, la serie è come un treno partito in orario, ma tragicamente deragliato. Perfino per coloro che credono nel miglioramento e dotati di molto coraggio, riuscire a terminare l’intera serie sarà una bella sfida. I personaggi sono antipatici: prima tra tutti la protagonista, perennemente in bilico tra la volontà di fare la cosa giusta e la sete di vendetta contro l’intero genere umano. Se nel primo episodio provavamo pena per la cicciottela Patty, il sentimento che nascerà in noi sarà solo di puro e semplice odio.
Anche il secondo protagonista della storia, il consulente di bellezza nonché presunto avvocato Robert “Bob” Armstrong (interpretato da Dallas Roberts), non ci ispira molta simpatia. Recita la parte del 40enne frustrato, in lotta con la sua vera sessualità, che lo porta ad essere perennemente a disagio.
Tutte le altre comparse (Caroleen, la moglie di Bob Armstrong interpretata da Alyssa Milano, lo splendido Bob Barnard, messo in scena da Christopher Gorham e i compagni scolastici di Patty), che gravitano attorno alla strana coppia, non migliorano la difficile visione della serie. Insieme creano un tragicomico siparietto, in cui si alternano (troppo in fretta) una serie di sfortune che sommergono i due inetti alla vita.
Nonostante le buone intenzioni, questa serie tv dai toni pop e con qualche spolverata di atmosfera dark non decolla. Anzi, deraglia.
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