James Gunn ribatte a Coppola sulla querelle nata tra Scorsese e la Marvel
Sono giorni che la querelle nata tra Martin Scorsese e la Marvel tiene banco sul web chiamando a raccolta molte personalità di spicco pronti a stare dalla parte del regista o da quella del colosso dei cinecomic. Ora, anche James Gunn ha avuto modo di rispondere a quanto affermato da Francis Ford Coppola sceso in campo per difendere il collega.
Le parole di Coppola, che ha definito “spregevoli” i film Marvel hanno smosso un polverone per certi versi maggiore rispetto a quello sollevato da Scorsese, ma la risposta del gruppo Marvel non si è fatta attendere, soprattutto quella di James Gunn.
Il regista di Guardiani della Galassia ha infatti così ribattuto alla dichiarazione di Coppola sul proprio profilo Instagram:
Molti dei nostri nonni avevano delle posizioni analoghe sui film di gangster che definivano come “terribili”. Molti nostri nonni avevano una simile posizione sui film western e non provavano grande simpatia per le opere di John Ford, Sam Peckinpah e Sergio Leone. Ricordo che una volta stavo tessendo le lodi di Star Wars a un mio prozio e lui mi rispose così: “Ho già visto questo film quando era chiamato 2001 [Odissea nello Spazio, ndr.] e mamma mia se era noioso ragazzo mio”. I supereroi sono, molto semplicemente, i film di gangster, di cowboy e di avventure spaziali di oggi. Alcune pellicole di supereroi sono agghiaccianti, altre bellissime. Così come è accaduto coi film di gangster o i film western (ma, più generalmente, con i FILM), non tutti sono in grado di apprezzarli. E va benissimo così!
Alcune pellicole di supereroi sono agghiaccianti, altre bellissime. Questa frase espressa da Gunn contiene in sé il nocciolo della questione: generalizzare è sempre pericoloso e per certi versi controproducente. Pur facendo parte dello stesso universo (sia cinematografico sia propriamente di genere), non si può paragonare Guardiani della Galassia o Doctor Strange con Thor: The Dark World o Iron Man 3 perché se i primi due si avvicinano alla perfezione per quanto riguarda ritmo, caratterizzazione dei personaggi e idee di sceneggiature e di regia, i secondi – presi per questi termini – lasciano molto a desiderare.
E si potrebbe andare avanti: è giusto confrontare la trilogia di Christopher Nolan sul Cavaliere Oscuro con quella dedicata a Iron Man dell’MCU? No, perché le ragioni che stanno dietro a questi film sono ben diverse, così come sono diversi i risultati.
In conclusione (anche se il dibattito è lungi dall’essere concluso), si può fare cinema di supereroi mirando allo spettacolo e all’entertainment oppure fare cinema di supereroi guardando all’aspetto umano e terreno.
Ma poi, questi due aspetti sono davvero così inconciliabili? O sono due facce della stessa medaglia? Ai posteri l’ardua sentenza.
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