Nella storia del cinema ci sono i capolavori e i cult movie. A volte, questi due fenomeni riescono a combaciare perfettamente creando risultati stratosferici, come è il caso di Il Grande Lebowski (1998), il film diretto da Joel e Ethan Coen e interpretato da Jeff Bridges il quale desidererebbe arditamente ritornare a calarsi nei panni del Drugo.
In un’intervista, l’attore premio Oscar ha infatti affermato di sperare in
“un sequel sul piccolo Lebowski, perché le premesse già ci sono, ho messo incinta Maude (Julianne Moore). E come dice Lo Straniero: c’è un piccolo Lebowski in arrivo, no?“
Le parole di Bridges, poi, vanno ad aggiungersi a quelle di John Turturro (che nel film interpreta Jesus, il perverso giocatore di bowling): quest’ultimo, infatti, avrebbe intenzione di realizzare una sorta di spin-off avente come protagonista il suo personaggio e nel quale potrebbe apparire pure Bridges.
Insomma, le intenzioni degli attori sono chiare, ma i fratelli Coen, restii a realizzare un sequel o comunque un altro film connesso al loro capolavoro del 1998, sembrano chiudere tutte le porte a riguardo.
I capolavori, così come i cult movie, andrebbero lasciati in pace. Ed è giusto così.
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