Scritto, diretto, sceneggiato e prodotto da Joel ed Ethan Coen arriva via Netflix il nuovo western dal titolo La Ballata di Buster Scruggs. Questa la nostra recensione.
Le storie, basate su racconti Western, sono state scritte dagli stessi fratelli Coen nell’arco degli ultimi 25 anni. In origine non si era pensato di creare un’unica pellicola bensì una serie TV composta da sei mini episodi, ma successivamente si è voluto condensare il tutto in un’unica pellicola.
La sceneggiatura è spesso soggetta ad una forzata frammentazione narrativa che sinceramente spiazza e disturba la visione. L’idea del libro che unisce fra loro i vari episodi, La Ballata di Buster Scruggs e altre storie della frontiera americana è simpatica ma non svolge appieno il compito per la quale era stata pensata.
Analizzare da un punto di vista corale i sei distinti episodi non è possibile, ma prendendoli singolarmente possiamo trarne degli ottimi spunti di riflessione. Presi singolarmente, ed estrapolati dal contesto narrativo forzato in cui sono stati inseriti, i vari episodi sono degli ottimi spunti narrativi, ben recitati, con un’ottima fotografia (Bruno Delbonnel) ed un’interessante colonna sonora fatta di ritmi e tonalità proprie della musica folk statunitense.
Le inquadrature, che passano dal dettaglio alle sconfinate praterie ed alle verdi vallate, sono quanto di meglio ci si possa aspettare e, probabilmente, solo le TV di ultima generazione in 4k possono dar loro la giusta ricompensa visiva.
I Singoli Episodi
Il primo, quello che dà il titolo al film, è in un certo senso un omaggio che i registi fanno a Tarantino ed al suo Django. Sparatorie, scene splatter ed un certo tocco di comicità ne fanno un ottimo prodotto, con un Tim Blake Nelson in grande spolvero si entra nel Western con ritmo, non fatevi trarre in inganno dalle prime sequenze. Bene anche il secondo con un disincantato James Franco.
E’ con Liam Neeson ed Harry Melling (il cugino antipatico e cattivo di Harry Potter) che si ha il primo assaggio della vita dura e dell’opportunismo – oltre ogni limite – che regolava la vita nelle terre di confine.
Nel quarto episodio, con un irriconoscibile Tom Waits, lo spettatore viene trasportato nella terra dei cercatori d’oro, con una poetica descrizione della natura che verrà rotta dagli eventi per poi tornare al suo status quo. Zoe Kazan, nipote del celebre regista, offre un’ottima interpretazione nell’episodio con i toni maggiormente drammatici dell’intera pellicola.
L’episodio con cui si chiude il film, con colori e atmosfere proprie di Tim Burton, regala una chiosa surreale ed angosciante dell’intero lavoro dei fratelli Coen.
In Conclusione. Nonostante alcune sbavature che ne appesantiscono la visione, La Ballata di Buster Scruggs è comunque un prodotto colto, che strizza l’occhio alla letteratura americana.
Scopri di più da UNIVERSAL MOVIES
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.