Diretto dall’esperto Joe Wright (candidato al Golden Globe nel 2008 per “Espiazione” e noto per aver diretto diverse pellicole acclamate da buona parte della critica, come ad esempio “L’ora più buia) e interpretato dalle star Amy Adams e Gary Oldman, “La donna alla finestra” è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo, uscito del 2018, di A.J. Finn. Questa è la nostra recensione.
La trama segue le vicende di Anna Fox, psicologa affetta da agorafobia (la paura degli spazi esterni o comunque non familiari) che, durante una delle sue innumerevoli giornate trascorse in segregazione nella sua casa di New York, diventa testimone di un atroce crimine. La patologia di cui soffre contribuirà a rendere ancor più problematiche le già complesse conseguenze della sua testimonianza.
La donna alla finestra, destinato inizialmente alle sale cinematografiche, è entrato nella fase clou della produzione proprio quando la 20th Century Fox è stata acquisita dalla Disney e così, dopo una serie di vicissitudini, il film è uscito il colosso dello streaming Netflix, che lo ha reso disponibile sulla propria piattaforma a partire dal 14 maggio 2021.
Joe Wright, dopo aver affrontato dei classici della letteratura come “Orgoglio e pregiudizio” e “Anna Karenina” e aver messo in piedi il ritratto di un personaggio istituzionale come Churchill (con “L’ora più buia”) si cimenta in un opera che, sin dalle prime sequenze, è un chiaro rimando al cinema classico. Nello specifico sembra più che evidente notare assonanze al maestro Alfred Hitchcock e al suo “La finestra sul cortile”, con cui La donna alla finestra, non solo condivide alcuni elementi della trama ma anche, e soprattutto, alcuni stilemi e topos stilistici. La costruzione dell’atmosfera è il fattore pregnante della pellicola, i suoni distorti della scricchiolante casa, gli ambienti cupi e le inquadrature innaturali, sono tutti elementi che seguono una configurazione precisa, tasselli di un puzzle che ambisce ad essere un artefatto perfetto, un’opera costruita secondo incastri precisi e definiti con cura quasi maniacale.
Le performance attoriali di Amy Adams, Gary Oldman e Julianne Moore sono da annali e conducono lo spettatore in un delirio crescente di paranoia e tensione che va, pian piano, a centellinare gli spunti che conducono al pastiche finale che svela il film quale omaggio al grande cinema di tensione del secolo scorso.
La forza di La donna alla finestra è, però, nella sua ambiguità, nel suo spingere, attraverso una artificiosità ben congeniata, lo spettatore a dubitare di ogni convinzione, a mettere in campo ogni certezza, conducendolo in un gioco di deduzioni e intuizioni.
In definitiva possiamo dire che Wright, con la complicità fondamentale della sceneggiatura di Tracy letts e dei reparti tecnici, è riuscito a predisporre un enorme puzzle che riesce a muoversi sul limite dell’artificiosità, della stucchevolezza, del citazionismo gratuito, senza però mai cedere a nessuno di questi fattori. Un ampolla vitrea attraverso cui osservare lo svolgimento della storia, come l’obiettivo di una fotocamera, come gli occhi della protagonista.
La donna alla finestra è attualmente disponibile su Netflix.
La donna alla finestra
Regista: Joe Wright
Data di creazione: 2021-05-17 19:46
3.5
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