La lista completa dei vincitori di Ischia Film Festival 2019
Si è chiusa oggi l’edizione 2019 di Ischia Film Festival, l’annuale rassegna internazionale creata da Michelangelo Messina e Boris Sollazzo.
La kermesse ischitana è giunta alla sua diciassettesima edizione, e mai come in questa annata è stata accompagnata da una forte tematica socio-politica, tra film politicamente schierati a messaggi subliminali lanciati dai due direttori.
Dopo un’apertura dedicata alla sontuosa mostra realizzata in onore del maestro Bernardo Bertolucci, il cinema ha preso il posto che gli spettava, presentando produzioni italiane ed internazionali di grande impatto visivo e narrativo. Ma veniamo ai premi.
La cerimonia di premiazione ha visto trionfare Club de Jazz, una produzione cubana diretta da Esteban Insausti. Ma le produzioni italiane non sono state di certo a guardare. La Miglior Scenografia è andata a Il bene mio di Pippo Mezzapesa, così come a Vinicio Marchionni – per Cronofobia – è andato il premio per il Miglior Attore.
Concorso Lungometraggi
Giuria: Sanya Borisova, Luca Bellino, Peppino Mazzotta
- Miglior Scenografia | Il bene mio di Pippo Mezzapesa
- Miglior Fotografia | Kazantzakis di Yannis Smaragdis
- Miglior Attore | Vinicio Marchioni per Cronofobia
- Miglior Attrice | Radha Mitchell per Celeste
- Miglior Regia | Josh Melrod per Major Arcana
- Miglio Film | Club de jazz di Esteban Insausti – Motivazione: Per la capacità rara di coniugare emozione e riflessione in un prezioso equilibrio tra estetica e narrazione. La musica diventa il bisturi capace di sezionare i corpi e i destini dei singoli elevandoli a metafora universale.
Concorso Documentari
Giuria: Silvia Luzi, Corrado Fortuna, Stefano Russo
- Miglior Documentario | A family in the Sinkhole di Zubiao Yao – Motivazione: Per la scelta coraggiosa di tuffarsi in un sinkhole, e di trascinarci in questo cratere sprofondato che pullula di vita. Zubiao Yao racconta con poesia e ironia il senso di appartenenza e la necessità di una rivoluzione, e quella lotta per la sopravvivenza che riguarda tutti noi.
Concorso Cortometraggi
Giuria: Claudio Cervera, Davide Laezza, Chiara Pilato, Ester Scotti, Giulia Scotti, Piero Barbieri e i ragazzi del Forum Giovani Ischia
- Menzione speciale | Man Stands Still di David Lindinger – Motivazione: Per un uso insolito, ma molto originale e apprezzabile della luce, che diventa, all’interno di questa deliziosa storia, uno strumento scenico che funge anche da elemento narrativo, la giuria giovani ha deciso di premiare con una menzione speciale la fotografia del cortometraggio Man stands still
- Miglior Cortometraggio | Cold fish di David Hay – Motivazione: Grazie a una regia sapiente, a una recitazione impeccabile, una fotografia perfetta, ma soprattutto grazie a un uso dell’ambiente circostante che lo rende a tutti gli effetti un protagonista della storia, la giuria giovani con voto unanime conferisce il premio come miglior cortometraggio a Cold Fish
Concorso Location Negata
Giuria: Pietro Macello, Laura Aimone, Giorgio Gosetti
- Menzione speciale | Aleppo: The silence of the war di Amir Osanlou – Motivazione: La giuria assegna anche una menzione speciale al film Aleppo: the silence of the war di Amir Osanlou per aver ritratto una location negata nel modo più convincente e poetico, evitando accuratamente forme retoriche o scandalistiche. Si tratta di un film che coglie declinazioni diverse di mancanze, frammenti di cose ed esistenze rubati alla vita e alla morte.
- Miglior film | Selfie di Agostino Ferrente – Motivazione: La giuria decide di assegnare il premio come miglior film a Selfie di Agostino Ferrente, per la rara capacità del regista di utilizzare la naturalezza del documentario per dar vita a costruzioni narrative complesse. Forte di un montaggio impeccabile, il film offre uno spaccato immersivo di una realtà di quartiere difficilmente accessibile dall’esterno. Molto ben equilibrato, riesce al contempo ad essere ironico e a sferrare pugni che colpiscono dritti allo stomaco.
Concorso Scenari Campani
Giuria: I ragazzi di Casa Surace
- Menzione Speciale | ‘O p’nneon di Mauro Di Rosa – Motivazione: Dedicato a tutti coloro che con sacrificio, passione e dedizione cercano di portare avanti le tradizioni dei propri paesi convinti che si possa costruire un futuro più solido solo riscoprendo la forza delle proprie radici come i due protagonisti del ‘O p’nneon.
- Menzione Speciale |Così in terra di Pier Lorenzo Pisano – Motivazione: Per la capacità di raccontare con estrema leggerezza gli effetti distruttivi di una calamità naturale che hanno lasciato macerie non solo nei luoghi ma anche nell’animo umano. Ci è sembrato giusto incoraggiare quest’opera che racconta, in poche immagini, il messaggio che casa Surace cerca di portare avanti. Partire dai piccoli paesi di tutta Italia per costruire un’identità collettiva attraverso una nuova prospettiva che guarda uno stivale non più in verticale ma in orizzontale.
- Miglior Film | Un giorno all’improvviso di Ciro D’Emilio – Motivazione: Per come illustra con assoluta lucidità e profondità il contesto di una periferia disagiata nella quale si consuma il dramma di una madre e soprattutto di un figlio che, nonostante l’indifferenza e la superficialità del contesto sociale in cui vivono, tenta di emergere attraverso i valori della famiglia e del lavoro. Per noi che cerchiamo di promuovere tutta la bellezza del nostro territorio abbiamo scelto di premiare uno scenario degradato e su cui c’è ancora tanto da fare ma che contiene in sé quella grazia che restituisce la speranza di rinascita.
Premio del pubblico
- Nella sezione “Best Of” L’uomo che comprò la luna di Paolo Zucca
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