Nelle settimane scorse Netflix ha proposto La Notte su di Noi (The Night Comes for Us), il film diretto da Timo Tjahjanto, con Iko Uwais e Joe Taslim. Questa è la recensione.

La Notte su di Noi racconta la storia di Ito (Joe Taslim), assassino d’elité della criminalità indonesiana, che trova nella protezione di una ragazzina la strada verso la redenzione. La sua scelta però lo porterà a scontrarsi con i suoi ex “amici”, tra cui il suo protetto (Iko Uwais) in una battaglia sanguinosa senza esclusione di colpi.

Dopo aver diretto i successi Headshot e Killers, il regista Timo Tjahanto si cimenta, con La Notte su di Noi, in un action movie dal sapore orientale, dove l’aspetto estetico conta più della narrazione, e l’adrenalina sprigionata nelle sequenze di combattimento vale da sola il “cosiddetto” prezzo del biglietto. Ma ovviamente non è tutto oro ciò che luccica.

A discapito del realismo, che in certe occasioni sembra soltanto un ricordo lontano, La Notte su di Noi si gioca le proprie carte intrattenendo lo spettatore con straordinari, quanto sanguinolenti, combattimenti, e lo fa senza compromessi. Il lavoro di Tjahjanto sotto molti aspetti celebra altri successi indonesiani di genere degli ultimi anni, su tutti il cult The Raid, con cui condivide anche uno dei protagonisti, Iko Uwais.

La caratterizzazione dei personaggi risulta molto estremizzata, tutti i protagonisti principali ricalcano in maniera spregiudicata gli stereotipi di genere. Il protagonista interpretato da Joe Taslim è l’esempio perfetto del classico anti-eroe, mentre Iko Uwais porta in scena, in maniera discrata, un uomo diviso tra bene e male, dove l’ago della bilancia non può non essere l’ambizione. Nel cast va segnalata, inoltre, la presenza di tantissime giovani promesse del cinema indonesiano.

In conclusione crediamo che La Notte su di Noi è un film capace di attirare l’attenzione del pubblico amante del genere action movie, ma non senza dimostra chiari limiti qualitativi. Per apprezza il cinema targato Tjahjanto vi consigliamo di recupare anche Headshot, la cui recensione è inserita all’interno di questo link.