La Profezia dell’Armadillo, il commento al film tratto dal fumetto di Zerocalcare
Abbiamo partecipato all’anteprima di La Profezia dell’Armadillo, il film tratto dalla graphic novel di Zerocalcare, e quella che segue è il nostro commento.
Il Film
Emanuele Scaringi adatta per il cinema la graphic novel che nel 2012 ha fatto conoscere al grande pubblico il talento fumettistico di Zerocalcare – al secolo Michele Rech – e lo porta alla 75° Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, in concorso nella sezione Orizzonti.
La storia ruota attorno alla vita del ventisettenne Zero (Simone Liberati) che ha uno spiccato talento per il disegno ma che sopravvive dando ripetizioni di francese, creando illustrazioni per gruppi musicali indipendenti e cronometrando le file dei check in all’aeroporto, in attesa di trovare un lavoro meno precario.
Il plot del film è costruito attorno agli spostamenti continui del protagonista con i mezzi pubblici tra Rebibbia e Roma Nord per raggiungere i vari posti di lavoro, per far visita alla madre (Laura Morante) e per passare del tempo con l’amico di una vita Secco (Pietro Castellitto), con il quale condivide l’entusiasmo per la geek culture. La sua vera passione è in realtà Camille, il suo amore di sempre traslocato a Tolosa quando era molto giovane, e che non ha mai potuto dimenticare.
La voce interiore di Zero ha le sembianze di un Armadillo (Valerio Aprea), presenza rassicurante e coscienza critica che conversa con lui dei problemi della vita quotidiana e riguardo all’andamento dell’esistenza. Adriano Panatta nel film veste brevemente i panni di un cammeo di se stesso mentre Vincent Candela, l’ex terzino sinistro della Roma, interpreta il ruolo del padre di Camille.
Il Nostro Commento
Partiamo col presupposto che adattare un best-seller per il grande schermo è di per se un’operazione azzardata, e farlo con una graphic novel che è diventata un cult in poco tempo è un’impresa a dir poco audace.
L’impresa in questione non è partita sotto tutti i migliori auspici, subendo non pochi cambiamenti nel corso del suo sviluppo. Tutto è partito da una sceneggiatura firmata dallo stesso fumettista, insieme a Oscar Glioti, Valerio Mastandrea e Johnny Palomba, con il film inizialmente destinato alla regia dello stesso Mastandrea. La svolta, però, è arrivata quando la regia è stata affidata nelle mani dell’esordiente Emanuele Scaringi, noto ai più come sceneggiatore e regista di cortometraggi, con Zerocalcare fuori definitivamente dal progetto. Questo cambiamento avrà sortito i giusti risultati?
A nostro avviso La Profezia dell’armadillo è un tentativo apprezzabile, ma non necessario di trasporre sul grande schermo un’opera che – forse – nel fumetto di Zerocalcare continua a trovare la sua massima forza espressiva.
Il film, difatti, risulta lento e poco brillante. I flashback con i protagonisti adolescenti sono la parte meno convincente. Il regista del film sostiene che il tema del film sia l’elaborazione del lutto adottato al genere della commedia, ma il fatto che il risultato risulti poco chiaro per gli spettatori fa riflettere.
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