La Ragazza del Mare: recensione del film con Daisy Ridley
Daisy Ridley porta sullo schermo l’emozionante biopic su Trudy Ederle, la prima donna ad aver attraversato a nuoto il canale della manica. La Ragazza del Mare è disponibile su Disney+. Questa è la recensione.
Trudy (Daisy Ridley) è una bambina che è scampata miracolosamente al morbillo. Essa è innamorata del mare e vorrebbe poter fare le stesse cose che fanno i maschi, ovvero nuotare e gareggiare. Gli Stati Uniti D’America ad inizio ‘900 sono, però, uno stato estremamente maschilista che mal si adatta alla visione di vita che ha Trudy. A supportarla c’è la mamma che farà di tutto per iscrivere lei e la sorella Meg (Tilda Cobham-Hervey) ad una scuola di nuoto per sole donne. Trudy e Meg iniziano col tempo a mietere successi, con Trudy pronta a partecipare alle olimpiadi di Parigi del 1924 sotto la guida di Jabez Wolffe (Christopher Eccleston).
La Ragazza del Mare, il commento
Joachim Rønning (Maleficent – Signora del male, Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar) è il regista scelto dalla Disney per raccontare le vicende di una vera icona di “girl power”. Il filmmaker norvegese riesce di fatto a confezionare un film accattivante, ricco di sotto-trame interessanti che non fanno altro che arricchire una narrazione più legata al contenuto che alla forma. Ciò che ne viene fuori è un prodotto emozionante, a prescindere dalla notorietà del suo finale noto.
Il rapporto controverso che unisce i personaggi interpretati da Daisy Ridley e Christopher Eccleston mette in luce tutte le difficoltà che le donne di quell’epoca dovevano affrontare pur di non essere relegate al misero ruolo di regina del focolare domestico. A tal proposito, in La Ragazza del Mare si percepisce chiaramente come l’emancipazione delle sorelle Ederle, sia stata possibile anche grazie al ruolo autoritario che la madre (Jeanette Hain) riusciva ad esercitare nel confronto del marito (Kim Bodnia). La loro famiglia, di origine tedesca, mal si sposava con le regole societarie USA così assurdamente retrograde e patriarcali da autorizzare, di fatto, la morte di centinaia di donne nell’East River a bordo della Slocum: le vittime erano morte a bordo perché non sapevano nuotare e non si tuffarono.
Mai banale, soprattutto mai sopra le righe, Daisy Ridley vive in La Ragazza del Mare l’esaltazione delle sue doti attoriali, ma soprattutto si scrolla dalle spalle lo scomodo personaggio di “Rey Skywalker” della saga Star Wars. Il ruolo da maschilista e calcolatore, che non esita minimamente a condurre azioni pericolose pure di avere il proprio tornaconto, invece, mette sotto una luce completamente diversa Christopher Eccleston lontano parente di quella figura rassicurante ammirata in “Doctor Who” anni prima.
Una fotografia impareggiabile fa da cornice ad un biopic sportivo che, in vista delle olimpiadi di Parigi 2024, porta alla ribalta eventi accaduti esattamente cento anni prima. La Ragazza del Mare (ora nel catalogo di Disney+) non delude, e regala due ore di cinema puro, fatto di sogni, emozioni e lacrime, anche perché non è importante il finale di un film ma il viaggio che racconta al suo interno.
La Ragazza del Mare: recensione del film con Daisy Ridley
Regista: Joachim Rønning
Data di creazione: 2024-07-21 22:31
3.5
Pro
- La Ragazza del Mare (ora nel catalogo di Disney+) non delude, e regala due ore di cinema puro, fatto di sogni, emozioni e lacrime, anche perché non è importante il finale di un film ma il viaggio che racconta al suo interno.
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