È tornato a fine 2017, con la terza stagione, uno dei serial più seguiti e discussi d’Italia: Gomorra – La serie. Questa è la nostra recensione dell’intera stagione.
Ispirata all’omonimo Best Seller di Roberto Saviano, la fiction segue la vita e le faide dei gruppi criminali che si contendono il predominio, dal punto di vista degli affari illeciti, sulla città di Napoli.
La narrazione riprende, laddove si era interrotta, al termine della seconda stagione per poi affacciarsi su nuovi scenari attraverso l’entrata in gioco di nuovi personaggi, tra cui citiamo Sangue Blu, interpretato da un bravo Arturo Muselli, e Valerio, il cui interprete è Loris De Luna. Ma non sono gli unici, anzi, nel corso delle puntate ci si trova a fare la conoscenza con una sfilza di new entry che contribuiscono ad aumentare il numero di volti presenti in quella che potrebbe essere definita una vera e propria cosmologia.
Anche l’ambientazione subisce un cambiamento, anzi per meglio dire un “trasferimento”. Il quartiere di Secondigliano non è più infatti l’unico fulcro principale della storia, sarà invece l’intera città, e non solo, il teatro delle sanguinose vicende narrate nei 12 episodi che compongono questa terza stagione. Più difficile da cogliere, ma non per questo meno rilevante ai fini dell’analisi dell’oggetto filmico, è il rinnovamento della cifra stilistica che caratterizza la nuova serie.
Complice forse l’abbandono di quello che è stato, per certi versi, il regista/simbolo delle prime due stagioni, ossia Stefano Sollima, e di Claudio Giovannesi, la terza stagione sembra perdere quell’alone di desolazione, di irrimediabilità cosmica, quell’atmosfera quasi da “thriller postatomico” che ha caratterizzato i primi 24 episodi, per virare verso una dimensione maggiormente avventurosa e, per certi versi, action. Non si tratta però di una sterzata radicale, ma di una sottile virata, che non va vista in maniera negativa. A volte un piccolo ritocco stilistico è necessario per evitare la ridondanza e la ripetitività.
Gomorra – La Serie conferma, con questa terza stagione, di essere uno dei prodotti italiani meglio costruiti degli ultimi anni e, considerando i dati auditel, il pubblico sembra non aver perso interesse nelle vicende di Ciro, Genny e Co.
Certo non ci troviamo di fronte ad un prodotto esente da imperfezioni: il personaggio di Valerio risulta, a nostro parere, caratterizzato da una scrittura troppo inverosimile nella sua eccessivamente rapida trasformazione, così come alcuni snodi narrativi sembrano sciogliersi in maniera veloce, senza che vengano colmati alcuni vuoti che restano quindi riscontrabili; ma la consueta cura nella descrizione delle dinamiche criminali e l’attenzione alla psicologia dei personaggi principali, senza dimenticare gli immancabili colpi di scena, permettono di raggiungere un risultato finale quasi ineccepibile dal punto di vista filmico.
Lasciando da parte la discussione, condivisibile o meno che sia, sull’impatto sociale di questa serie, dato che non ci sembra questa la sede idonea a tale disquisizione, si può dire che presa come un prodotto televisivo d’intrattenimento Gomorra – La Serie è, dal punto di vista della struttura filmica, decisamente sopra la media dei prodotti contemporanei nostrani.
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