La recensione di Another Life, la serie sci-fi di Netflix
Another Life è una serie di fantascienza divisa in 10 episodi, e ideata da Aaron Martin. Dal 26 luglio scorso è disponibile su Netflix. Questa è la nostra recensione.
La regia è curata dal tandem formato da Omar Madha e Sheree Folksn. Nel cast Katee Sackhoff, Justin Chatwin, Samuel Anderson, Blu Hunt, A.J. Rivera, Jake Abel, Alex Ozerov, Alexander Eling, JayR TinacoIl.
La serie si sviluppa attraverso due trame distinte, ma comunque interconnesse tra loro. La prima segue lo scienziato Erik Wallace, il quale cerca dalla Terra di studiare un “Artefatto Alieno” giunto misteriosamente sul nostro pianeta dallo spazio profondo. La seconda è ambientata nello spazio, a bordo di una nave stellare capitanata da Niko Breckinridge, moglie di Erik, diretta verso il punto di partenza di questo mistero.
Il Commento
Sete di avventura, mistero, coraggio, e poi amore per l’esplorazione, alieni, astronavi, pianeti lontani… Bene! Gli ingredienti sembrano esserci tutti per poter sperare in un prodotto avvincente. Purtroppo non è così.
Lo show non decolla, non riuscendo nell’intento di amalgamare i tanti elementi su cui basa le proprie premesse, ma che non riesce a fare propri. Ciò che ne viene fuori è un penoso mash-up tra Arrival, il film Denis Villeneuve, Alien, nella sua prima rappresentazione, Fanteria dello spazio, il film del 1997 diretto da Paul Verhoeven, Epoch ed il suo seguito Epoch Evolution, rispettivamente usciti nel 2000 e nel 2003, Incontri ravvicinati del terzo tipo e forse qualcosa anche di Ultimatum alla Terra e della saga Star Trek.
Narrativamente risulta discutibile la scelta di spedire su una nave stellare un leader poco carismatico, e non adatto per gestire un equipaggio composto da “ragazzotti” isterici e problematici, più da college americano che da missione spaziale. Ma di carenze sceneggiative in Another Life ce ne sono in abbondanza, e spesso abbinate ad una regia poco attenta, e livelli di recitazione a volte imbarazzanti.
Tra le altre note dissonanti di Another Life si fa strada la poca accuratezza scientifica palesata durante la narrazione, elemento essenziale per una serie che dovremmo definire Hard Sci-Fi. L’esempio che viene maggiormente alla mente è l’immediatezza nelle comunicazioni tra due punti dell’universo distanti tra loro “solamente” più di otto anni luce. Al momento le comunicazioni superluminali non sono neanche ipotizzate.
In Conclusione
La serie si conclude con il solito cliffanger, preludio alla realizzazione di una seconda stagione. La nostra speranza, se effettivamente questa venga prodotta, è che la qualità espressa possa crescere, sia sotto il punto della narrazione che della regia.
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