La recensione di Chambers, la serie tv Netflix, con Uma Thurman
Abbiamo visto Chambers, la serie tv mistery distribuita da poco su Netflix. Questa è la recensione della prima stagione.
Nel cast della prima stagione la bravissima Uma Thurman, ma anche Tony Goldwyn (il Carl Brunel di Ghost). Tra i registi dei singoli episodi ci sono, fra gli altri, Alfonso Gomez-Rejon e Ti West – veri esperti della cinematografia horror.
Sasha Yazzie (Sivan Alyra Rose), una studentessa diciassettenne nativa americana ha un infarto. Per sua fortuna riesce a sopravvivere grazie ad un trapianto di cuore. A causa di alcune sensazioni e di alcune situazioni Sasha si metterà ad indagare sugli eventi che hanno portato alla morte del donatore.
Il Nostro Commento
Creata e prodotta da Leah Rachel, la serie tv Chambers colpisce nel segno e, nonostante un apprezzamento non troppo elevato su Rotten Tomatoes, sembra avere le carte in regola per diventare una delle serie cult della piattaforma.
Netflix è una garanzia per questo genere di tv drama. Il New Mexico, i miti degli indiani d’America e la magia cinematografica fanno da sfondo ad un prodotto ben confezionato, capace di inquietare, ma anche far riflettere.
I momenti si suspense sono ben dosati, il filo conduttore e lo stile narrativo è rispettato dagli otto registi i quali si alternano nella direzione dei dieci episodi che compongono la prima stagione. Belle la colonna sonora (James S. Levine), ed interessante la fotografia che ci regala scenari lontani da quelli a cui siamo abituati.
Un po’ lento in alcuni passaggi ma comunque suggestivo e mai scontato, il nuovo prodotto seriale Netflix risulta ben supportato in cabina di recitazione da una Uma Thurman decisamente in forma, e da un inquitante Tony Goldwyn. Bene anche i giovani protagonisti, pressoché sconosciuti ma che recitano con passione supportati da una discreta bravura.
La durata media di ogni singolo episodio si attesta intorno ai 40 minuti ma vi garantiamo che la curiosità di dipanare i misteri che si presenteranno a Sasha vi imporrà di arrivare all’epilogo nel più breve tempo possibile.
Se Twin Peaks ha avuto il merito di incuriosire gli spettatori di fine millennio, Chambers ripropone – in una chiave moderna e cruda – misteri che rievocano quelle stesse sensazioni.
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