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La recensione di PPZ – Pride and Prejudice and Zombies di Burr Steers: la (non) rivoluzione di un classico della letteratura

Cosa succederebbe se tra il pregiudizio di Elizabeth Bennet e l’orgoglioso di Fitzwilliam Darcy si mettessero in mezzo anche gli zombie? Orgoglio e pregiudizio e zombie (Pride and Prejudice and Zombie) scritto e diretto da Burr Steers, tratto dal romanzo omonimo di Seth Grahame Smith fantastica proprio su questo.

L’Inghilterra vittoriana è devastata da un’epidemia di non morti che si sta diffondendo a macchia d’olio, e tra le sue vittime si vocifera ci sia stato persino re Giorgio III, sono più di 70 anni che si tenta di estinguere questa pandemia che colpisce tutti. Per difendersi al meglio il patriarca della famiglia Bennet (Charles Dance) invia le proprie figlie ad imparare in Cina l’arte della lotta dai monaci shaolin, ma le ragazze sono anche in età da marito e questa preoccupazione allarma fortemente la signora Bennet (Sally Phillips) che vorrebbe sistemare almeno le sue figlie maggiori Jane (Bella Heathcote) ed Elizabeth (Lily James).

Come ci racconta Jane Austen le sorelle Bennet, recatasi ad una serata di ballo, fanno la piacevole conoscenza di un giovane e facoltoso Bingley (Douglas Booth) e del suo migliore amico colonnello Darcy (Sam Riley), famoso cacciatore di zombie. Il giovane Bingley s’invaghisce di Jane, e cerca di convincere il buon amico a socializzare con la sorella di lei su cui nutre un sottile pregiudizio, che verrà ben presto spazzato via quando con sorprendente abilità Lizzy sterminerà con le sue sorelle un gruppo di zombie non graditi alla serata.

PPZ ripercorre la narrazione della materna opera inglese: il cugino Mr Collins interpretato da Matt Smith è un buffo pastore anglicano, l’ambizioso complottistico George Wickham(Jack Huston) nemico di Darcy che rapisce la piccola Kitty Bennet (Suki Waterhouse), Lady Catherine de Bourgh (Lena Headey) mantiene l’aria minacciosa e solenne, ricoprendo il ruolo di eroina nella violenta battaglia con gli zombie. Non mancano di certo i dialoghi tra Elizabeth e Darcy, alternati da colpi di arti marziali che non fanno altro che accrescere la passione tra i due giovani.

Burr Steers non interferisce nella narrazione originaria ma le regala un tocco dark umoristico caratterizzato da battaglie (poco) sanguinolente in cui solo unendo le forze del giovane Bennet e del colonnello Darcy l’ondata degli zombie verrà arrestata prima che sia troppo tardi.

Le donne descritte da Smith non brillano solamente in estetica e nell’arte del cucito e del portamento, ma sono abili spadaccine in grado di pulire e utilizzare una pistola, puntando dritto il proprio obiettivo. Le sorelle Bennet non sono fanciulle indifese in attesa del nobiluomo che le sposi ma hanno studiato le arti nel lontano oriente, così da risultare nell’occorrenza più efficienti del sesso maschile, nascondendo pugnali nelle giarrettiere e armi da fuoco sotto il proprio abito.

Lily James, smessi i panni di Cenerentola e di Natasha Rostova nell’ultimo adattamento della BBC di Guerra e Pace riveste il ruolo della Bennet più orgogliosa e intelligente, che darà parecchio filo da torcere al tenebroso Sam Riley che accentua l’aurea misteriosa intorno al colonnello Darcy, mentre a Matt Smith viene affidato il compito di stemperare la tensione del pericolo imminente attraverso l’interpretazione di un goffo Mr Collins, decisamente estraneo alle mosse di wuxiapian espresse dalle ben più atletiche cugine.

Il nostro parere: 6 e 1/2

Orgoglio e pregiudizio e zombie non è uno splatter che dissacra una delle opere della lettera inglese più rappresentate sul grande schermo, ma la rispetta strizzando l’occhio verso il mondo dell’oltre tomba senza scadere nel ridicolo.

Il film esce nelle sale italiane il 4 febbraio, distrubuito da M2Pictures.


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