La recensione di The Dirt, il biopic di Netflix sui Mötley Crüe
The Dirt è il biopic di Jeff Tremaine dedicato ad uno dei gruppi più rappresentativi del Glam Rock anni 80, i Mötley Crüe.
Il film, pubblicato su Netflix a partire dal 22 marzo, può essere riassunto semplicemente in: Sesso, Droga, tanto alcool e Rock and Roll, anzi in verità più sesso, Droga, alcool e poco Rock and Roll.
Qui la musica viene infatti messa un po’ da parte in favore di un racconto, a volte enfatizzato, della storia di una band che si autodefinisce una gang, originariamente formata da Nikky Sixx (Basso), Mick Mars (Chitarra), Tommy Lee (Batteria) e Vince Neil (Voce), ecco la prima di diverse inesattezze. Infatti nel film O’Dean Peterson, il cantante con il quale la band registrò le prime demo, è stato cancellato totalmente.
Del resto è facile pensare che molte delle cose qui raccontate possano essere non vere o esageratamente amplificate, dal momento che Neil Strauss, l’autore del libro da cui il film è tratto, ha intervistato Nikky Sixx, fondatore e bassista del gruppo, mentre lo stesso era completamente “fatto” da droghe non certo “leggere”.
A parte le inesattezze, le omissioni, o le non verità storiche – una su tutte il non sicuro incontro tra il principe delle Tenebre Ozzy Osbourne e la Band, incontro nel quale il frontman dei Black Sabbath avrebbe sniffato delle formiche e leccato prima la propria urina e poi quella di Nikky Sixx – il film è uno spaccato abbastanza fedele di quegli anni e di quello che si nascondeva dietro uno sfavillante, frivolo e folle show biz.
Jef Tremaine, in The Dirt, riesce efficacemente nel descrivere tutto ciò, non cadendo nel facile errore di santificare i personaggi. Non censura infatti i loro abituali eccessi e le loro esagerate nefandezze. E’ proprio sotto questo punto di vista che dobbiamo guardare e goderci un film che non ha certo la velleità di gareggiare nell’accaparrarsi premi e riconoscimenti di nessun tipo. Se poi siamo grandi fan dei Mötley Crüe, non dobbiamo chiederci perché, nel raccontare la vita di Tommy Lee, non si parla di Pamela Anderson, attrice con la quale il batterista ha avuto due figli. Non dobbiamo inoltre far caso al fatto che non si fa menzione delle carriere solistiche dello stesso Lee e del cantante Vince Neil. E perché chiederci di come stranamente la reunion del gruppo è stata così semplificata e rappresentata come un “Volemose bene”?
Ma tutto ciò non conta perché The Dirt è un film veloce, schizzato, nervoso, folle, crudo, Rock, come lo sono i Mötley Crüe.
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