Nei giorni scorsi Netflix ha ospitato sul proprio catalogo Veronica, il nuovo horror diretto dal regista spagnolo Paco Plaza, famoso nel mondo per aver co-diretto la saga di successo [REC]. Questa è la nostra recensione.
Veronica porta in scena un’oscura storia avvenuta nella Madrid del 1991. Una chiamata alla polizia, la scoperta terrificante delle forze dell’ordine, e le indagini per un crimine a metà tra il paranormale e la matrice schizzofrenica. Protagonista è una ragazzina di soli 15 anni, costretta all’esasperazione da un quotidiano fatto di solitudine e responsabilità fuori dall’ordinario. Pazzìa … Paranormale …. ciò che è realmente accaduto rimarrà solo un oscuro segreto.
Il regista spagnolo Paco Plaza torna al cinema horror dopo aver abbandonato nel 2012 la saga [REC] col terzo capitolo girato in solitudine, i primi due capitoli erano stati co-diretti con Jaume Balaguerò. Questa volta lo fa con un prodotto che possiamo considerare ibrido, dove il sottogenere paranormale si sposa – quasi alla perfezione – con il più classico dei thriller a sfondo psicologico. Ed è proprio questa la chiave di lettura più appropriata per Veronica.
Senza l’utilizzo di grandi effetti speciali, e con una regia molto semplice, fatta di primi piani e giochi di luce e suoni, Paco Plaza confeziona un film senza grosse pretese, che però riesce nell’obiettivo di colpire al cuore lo spettatore. A discapito di una sceneggiatura poco originale, il Veronica di Plaza mette in scena un racconto disturbante, a tratti agghiacciante. Il regista cavalca l’onda del successo di film come The Conjuring per raccontare una storia di presunta possessione demoniaca rimasta ancora oggi inspiegabile, nel farlo però non dimentica le proprie origini culturali, infilando nel proprio film scene di cannibalismo e violenza gratuita. Così come nei verbali della polizia dell’epoca, il film di Paco Plaza rimane aperta la porta a diverse considerazioni, tra chi crede che certi crimini avvengano per pazzìa e chi invece vede la mano del Diavolo in ogni azione malvagia dell’essere umano.
Il cast è sconosciuto ai più, tanto che Sandra Escacena, l’attrice che interpreta la protagonista, è al suo esordio assoluto in una pellicola cinematografica; la sua interpretazione non impressiona particolarmente, ma lascia intravedere buone premesse per il futuro. Buona la prova dei tre piccoli co-protagonisti, ovviamente in relazione al ruolo interpretato.
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