La recensione si Eyes, il corto diretto da Maria Laura Moraci
Abbiamo visto Eyes, il cortometraggio diretto dalla giovanissima Maria Laura Moraci, e questa è la nostra recensione.
E’ passato più di un anno dal suo debutto ma Eyes, film d’esordio dell’attrice e regista Maria Laura Moraci non sembra conoscere pause e continua a mietere successi, l’ultimo in ordine cronologico (degli oltre 20 finora aggiudicati) è il Nastro D’argento nella debuttante categoria Società e solidarietà per i Corti d’Argento. Ammesso alla cinquina finale da outsider, Eyes ha permesso alla regista di fregiarsi del titolo e divenire la vincitrice più giovane della manifestazione dalla sua istituzione nel 1946.
In un susseguirsi di eventi che coinvolgono un disomogeneo gruppo di persone alla fermata di un autobus, quello che più colpisce è l’espressione dei protagonisti. Essi hanno infatti gli occhi chiusi con delle pupille inespressive dipinte sulle palpebre.
Il Nostro Commento
Nato da un’idea di Elisa Fois, Francesca Aledda e Maria Laura Moraci, il corto Eyes si mostra come un prodotto di breve durata ma di sicuro impatto, e lo fa riuscendo a toccare le corde giuste con pochi fotogrammi e con un tema musicale perfetto. Un crescendo finale scuote gli animi con la stessa devastazione di un pugno nello stomaco. Eyes, più che un classico esercizio di stile recitativo, è una vera e propria denuncia verso l’indifferenza che attanaglia il nostro tempo.
Il messaggio racchiuso al suo interno raggiunge il suo apice nel suo ultimo atto. A valle dei titoli di coda, infatti, Eyes va oltre se stesso, proseguendo la sua funzione sociale con il richiamo alla memoria degli eventi tragici che hanno coinvolto, nell’estate del 2017, il povero Niccolò Ciatti, pestato a morte da alcuni individui in Spagna.
Maria Laura Moraci al suo esordio alla regia dimostra di non essere una sprovveduta e, grazie alla collaborazione di esperti del settore quali Daniele Ciprì per la fotografia (Il Primo Re, La paranza dei bambini) ed il colorist Andrea Baracca (Suburra, Gomorra) realizza, a nostro avviso, un cortometraggio sotto molti aspetti maturo e ben congegnato.
I personaggi di Eyes sono tutti piccoli pezzi dello stesso meccanismo, i quali sembrano danzare, muovendosi alla perfezione ad occhi chiusi in un ambiente spazioso ed a loro sconosciuto. Adriana Papana riesce a correre sui tacchi a spillo, mantenendo gli occhi chiusi ed una naturalezza nei movimenti che ipnotizzano lo spettatore. Ma non solo lei è brava a recitare in questa situazione di menomazione, a tal proposito facciamo un plauso all’intero cast.
Guardando il corto della Moraci viene da chiedersi se nella vita sia più facile sollevare quel velo che offusca la vista spesso dinanzi ad eventi tragici che si manifestano nella nostra quotidianità, o rimanere semplici spettatori…
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