smetto quando voglio ad honorem recensione

La Recensione di Smetto Quando Voglio – Ad Honorem, di Sydney Sibilla

Abbiamo visto in anteprima Smetto quando voglio – Ad Honorem, il terzo (e ultimo) episodio della saga creata dal giovane regista Sydney Sibilla e prodotta da Groelandia, Fandango e Rai cinema, in uscita nelle sale dal 30 novembre.

Probabilmente ci mancheranno le disavventure di questa stramba banda di ricercatori universitari guidata da Pietro Zinni (Edoardo Leo) che in questo episodio deve dissolvere il piano diabolico architettato da Walter Mercurio (Luigi Lo Cascio).

Ritroviamo i latinisti Mattia e Giorgio (Valerio Aprea e Lorenzo Lavia), il chimico Alberto (Stefano Fresi), l’antropologo Andrea (Pietro Sermonti), l’archeologo Arturo (Paolo Calabresi) e l’economista Barolomeo (Libero De Rienzo) che con Pietro Zinni hanno messo unito le loro incredibili competenze per creare una smart drug innovativa e non ancora illegale. I ricercatori, per niente abili criminali, vengono scoperti e Zinni arrestato ma, grazie ad un accordo con l’ispettrice Paola Colletti (Greta Scarano) ottengono la possibilità di azzerare la loro pedina penale con l’obiettivo di neutralizzare altre 30 smart drugs. Per farlo la banda ha bisogno un ulteriore aiuto da parte di due cervelli in fuga: Giulio Bolle (Marco Bonini) e Lucio Napoli (Giampaolo Morelli).

Indissolubile è il filo conduttore che unisce il secondo (Masterclass) e il terzo capitolo (Ad Honorem), caratterizzati da un tono assolutamente omogeneo anche per la concomitanza delle riprese tra gli episodi.

In Smetto quando voglio -Ad Honorem si indaga sulle relazioni tra i protagonisti, scoprendo il passato del boss Er Murena (Neri Marcorè) che si intreccia con il pericoloso progetto di distruzione di Walter Mercurio interpretato da Luigi Lo Cascio.

smetto quando voglio ad honorem fresiLe migliori menti in circolazione hanno il compito di salvare quel mondo accademico che li ha maltrattati e nel piano d’azione si troveranno a creare alleanze inimmaginabili, a far sfoggio di un’ulteriore abilità sul palco del teatro del carcere di Rebibbia e inoltre, a mettere in pratica la prima fuga nerd da un carcere di massima sicurezza.

La disperazione della ricerca universitaria viene messa in luce nella trilogia di Sibilla, che sembra riuscir a dimostrare una rappresentanza frazionata in ogni protagonista che mette in luce a modo proprio la passione per il proprio mestiere e per la propria materia di studio, anche se attualmente si ritrova a svolgere un lavoro inadeguato. Ci ritroviamo a un episodio conclusivo che rappresenta il fiocco di chiusura di un perfetto pacchetto scritto con passione e precisione per regalare al pubblico una commedia scanzonata e mai esageratamente fuori le righe.

Ogni attore riveste un ruolo preciso e ben costruito su di esso, mostrandoci una generazione attoriale rilegata quasi sempre a personaggi statici e con poca personalità in precedenti pellicole a cui hanno preso parte. In “Smetto quando voglio” sembra di trovarci difronte ad un unico personaggio -il ricercatore universitario- caratterizzato da diversi tentatoli che mettono in evidenza ogni sua personalità.

Luigi Lo Cascio si fa carico del ruolo del villain caratterizzato da una delirante morale carica di astio maturata negli anni, frutto di un trauma lancinante che ha dato il via a questo suo ingegnoso disegno cosmico di vendetta. Scoprendo il passato del nostro antieroe che si scopre un altro aspetto del carattere del boss er Murena, che da super cattivo mostrerà il suo lato benevolo mettendosi a disposizione della banda.

Solo un evento catastrofico darà spazio alle nuove generazioni.

Questa trilogia sembra voler regalare un messaggio importante alle nuove generazioni, ingenuamente rappresentate dal piccolo figlio di Zinni che Giulia (Valeria Solarino) porta ai colloqui in carcere e la cui sequenza ci viene presentata in ogni episodio.

“Smetto quando voglio-Ad Honorem” di Sydney Sibilla vi aspetta il 30 novembre nelle sale cinematografiche, distribuito da 01 Distribuition.

 

 


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