Netflix nel mese di giugno ha rilasciato la seconda attesata stagione di Dark, la serie sci-fi tedesca. Ecco la nostra recensione.
Dark è stata creata da Baran bo Odar e Jantje Friese. Nel cast spazio ancora per Louis Hofmann, Karoline Eichhorn, Oliver Masucci, Lisa Vicari e Deborah Kaufmann.
I misteri della piccola cittadina tedesca di Winden iniziano a trovare spiegazioni. Le vicende personali dei vari personaggi continuano a trovare riscontri non solo nel presente e nel 1987, ma questa volta attraverso un numero sconsiderato di epoche diverse, a partire dal 1921. L’apocalisse solo accennata nel finale della prima stagione è ora il filo conduttore dell’intero nuovo ciclo di episodi.
Il Commento
Il viaggio nel tempo ed i suoi paradossi temporali non sono mai stati tanto al centro di un progetto televisivo. Con questa nuova ondata di episodi (alla fine saranno 8), Dark si conferma un vero e proprio rompicapo narrativo per gli amanti dei misteri sepolti nei viaggi tra epoche temporali diverse. Così come ampiamente spiegato per gli episodi della prima avvincente stagione, questa serie tv trova il suo successo nel modo con cui gli autori (Baran bo Odar e Jantje Friese) sono riusciti ad intrecciare eventi di così tante linee temporali diverse in un unico filo logico. Ovviamente riuscire a gestire tale maestria non significa dare al pubblico una comprensione facile di tali intrecci.
Nei nuovi episodi gli autori approfondiscono in maniera netta i rapporti che uniscono i vari personaggi. Quelle verità solo intuite nella prima stagione, qui vengono analizzate, e raccontate sotto diversi punti di vista in giro per il tempo. Ci si ritrova così a ragionare sulle scelte di uno stesso personaggio in più occasioni, cambiando il più delle volte le dovute conclusioni. Ciò che sembrerebbe giusto nel 1986, è forse errato visto dagli occhi del narratore nel 1921 (e viceversa). Ma per riuscire a collegare i vari punti di questo straordinario mosaico bisognerà attendere “purtroppo” solo la seconda parte della stagione. Pregio o difetto?
Ogni scelta fatta dalle varie le versioni dei protagonisti in giro per il tempo portano ad un solo unico momento: l’apocalisse. Ed è proprio così, Dark 2 cerca di spiegare quali sono i rapporti tra i vari personaggi, ma ha nel suo punto focale un evento catastrofico da scongiurare (o assicurare), a seconda di quale fazione si scelga di seguire. E’ così che la narrazione, seppur frammentata spesso dai diversi piani temporali, sembra in fondo inevitabilmente collegata ad un epilogo che in molti considerebbero poco originale, ma che in fondo sembra trovare un suo perchè nell’ultima frase detta da uno dei protagonisti nell’ultimo episodio di questa seconda stagione.
Buona parte del cast semi-sconosciuto (per noi italiani) apprezzato nella prima stagione, in Dark 2 dimostra di poter ambire anche a ruoli lontani dalla madre-patria tedesca. Nel particolare Louis Hoffman (Jonas 2019) è giovane, ma già assolutamente pronto per il grande salto. Stesso discorso per la talentuosa Lisa Vicari (Martha 2019) e per il tenebroso Andreas Pietschmann (Jonas dal futuro). Per tanti altri interpreti, invece, tanto impegni, ma poco talento.
La terza stagione sarà l’ultima, a tal proposito ci si aspetta di riuscire ad ottenere le giuste risposte ad una serie impressionante di domande. Non resta quindi che attendere il nuovo ciclo episodico.
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