La Società della Neve: recensione del film J. A. Bayona
La Società della Neve è la drammatica ricostruzione dell’incidente aereo delle Ande del 1972. Il film, diretto da J. A. Bayona, è disponibile sul catalogo Netflix. Questa è la recensione.
Nel 13 ottobre del 1972 il volo 571 della Fuerza Aérea Uruguaya, decollato dall’aeroporto di Montevideo e diretto a Santiago del Cile, precipita rovinosamente sulla Cordigliera delle Ande, dividendosi in più parti. Gli unici sopravvissuti, quelli presenti nel troncone principale del velivolo, devono fare i conti però con le proibitive condizioni atmosferiche, ma anche con la mancanza di acqua e cibo. I sopravvissuti pertanto devono compiere scelte etiche e morali che li segneranno per sempre e che li porteranno ad unirsi in una terrificante lotta per la sopravvivenza.
La Società della Neve: il commento.
Il regista Juan Antonio Bayona, ispirandosi all’omonimo romanzo di Pablo Vierci, porta sullo schermo un nuovo adattamento del drammatico disastro aereo delle Ande avvenuto nel 1972. Reduce dal lavoro svolto con Jurassic World – Il regno distrutto, il regista spagnolo racconta con maestria e drammatico realismo una delle più sconvolgenti lotte contro l’avversità della natura dell’epoca moderna. Qui, a differenza degli altri adattamenti approdati al cinema in passato, il racconto vive della narrazione in prima persona di uno dei sopravvissuti, Numa Turcatti (Enzo Vogrincic Roldán), e tale scelta offre un maggior carico di pathos, e regala allo spettatore un posto in prima fila tra i rottami dell’aereo.
L’empatia con cui si affronta la visione della pellicola è tale che nella scena in cui l’aereo precipita si riescono a percepire dolori e sofferenze in prima persona, e questo grazie ad una tecnica registica fatta di inquadrature intense e ritmi serrati: ne sanno qualcosa coloro che hanno visto “The Impossible“. Si è spesso abituati ad assistere a disastri aerei al cinema che si risolvono in un grande schianto, ma non per Bayona, il cui talento fa sì che certi particolari diventino parte della narrazione, con sequenze che sfruttano l’arte di impressionare per offrire maggior realismo allo spettatore. Alcuni frangenti, volutamente rallentati, fissano il tempo in un singolo istante scolpendo nell’anima di chi guarda il giusto senso di drammaticità.
La fotografia di Pedro Luque impressiona lo spettatore, così come la scelta del formato Cinemascope che riesce a rendere ancora più vasta, sconfinata e sconfortante la Cordigliera delle Ande. La colonna sonora, curata dal grande Michael Giacchino, rende più emozionante la visione della pellicola.
Riguardo la scelta del cast, poco conosciuto dal grande pubblico, siamo certi che ci si possa trovare dinanzi ad una scommessa vinta: l’interpretazione generale è infatti di grande spessore, con personaggi ben caratterizzati e discorsi costruiti ad opera d’arte. Un plauso va fatto, in particolare, a Matías Recalt, bravo a reinterpretare un personaggio “Roberto Canessa” con estrema caratura artistica.
Ricordiamo che La Società della Neve è tra i film candidabili agli Oscar 2024 nella sezione del miglior film internazionale.
La Società della Neve
Regista: Juan Antonio Bayona
Data di creazione: 2024-01-06 22:21
4
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