Last Christmas: Recensione del film romantico con Emilia Clarke
Abbiamo assistito alla prima, in lingua originale, di Last Christmas, il nuovo film di Paul Feig, con Emilia Clarke. Questa la nostra recensione.
Kate (Emilia Clarke) è una ragazza londinese, figlia di immigrati della ex Jugoslavia. Artisticamente dotata, aveva il sogno di sfondare nel mondo della musica. Una grave malattia comprometterà questo suo sogno e si troverà a lavorare come elfo in un negozio che vende articoli di Natale tutto l’anno, gestito da Natalia/Santa (Michelle Yeoh). Kate è, comunque, allo sbando e non riesce a gestire la sua vita. Dopo l’ennesimo fallimento si trova ad incontrare Tom (Henry Golding), uno strano tipo che riesce, a suo modo, a distrarla e a ridonarle il sorriso e la serenità perduta.
COMMENTO
In una Londra inedita, raccontata attraverso la quotidianità della gente che la vive, lontana anni luce dai clamori e dai luoghi iconici della capitale britannica, si snoda questa tenera, commovente e deliziosa storia d’amore tra i due protagonisti.
La sceneggiatura, scritta da Emma Thompson, è gradevole e, nonostante ricalchi i cliché dei classici film natalizi, riesce a trovare una propria fisionomia, offrendo allo spettatore un racconto ricco di divertimento. La storia, per quanto emozionante, risulta piuttosto semplicistica, nello stesso tempo, però, riesce a regalare alcuni momenti interessanti, e qualche spunto di riflessione sulla frenesia della vita moderna. Volendo muovere una piccola critica, durante la visione diviene lampante una mancanza di approfondimento verso alcune dinamiche solo accennate durante la narrazione, ma visto il tono del film non ci si poteva aspettare altro.
Londra fa da cornice alle vicende, ma lo fa senza invadere lo schermo con i soliti Tower Bridge o Big Ben, la scelta del regista, a tal proposito, è corretta e permette di conoscere altri luoghi della città, spesso ignorati dal grande cinema. Le musiche dei Wham fanno scorrere bene la pellicola, regalando un tono nostalgico alla visione.
La Thompson dà vita ad un personaggio un po’ stereotipato si, ma anche divertente. Nella problematica famiglia di Kate c’è anche la sorella Marta, interpretata da una brava Lydia Leonard, pluripremiata attrice teatrale. Emilia Clarke è disinvolta e spigliata, e la sua Katarina, pardon Kate, risulta essere un personaggio che piace al pubblico anche se, come gli altri, con poco spessore. Bene anche Michelle Yeoh, nel ruolo della titolare del negozio in cui lavora Kate. A suo agio in un ruolo leggero che la porta ad anni luce dall’imperatore Philippa Georgiou di Star Trek Discovery.
In definitiva si tratta di un film godibile capace di strappare qualche lacrima, ma anche di rientrare tra i classici natalizi che vedremo ripassare in tv sotto le feste. Fra l’altro, aguzzate bene la vista, durante le audizioni, potreste scorgere una fisionomia conosciuta. Si tratta infatti di Andrew Ridgeley, l’altra metà del duo musicale Wham, insieme a George Michael.
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